PAC-MAN WORLD Re-PAC – Recensione
Waka, waka, waka, waka…
Nemmeno il tempo di ricevere il codice review per PlayStation 5 di PAC-MAN WORLD Re-PAC da parte di Bandai Namco che già stavo di fronte ai titoli di coda; tanta era la mia voglia di giocarci, pensate. Sei ore, con una percentuale di completamento pari al 91%, il tempo che ho impiegato per portare a termine la riproposizione di quel platform che attendevo sin dal suo annuncio (e di cui ve ne ho parlato qualche giorno fa su queste pagine). Le mie ferie programmate anzitempo, hanno poi fatto il resto.
Un gioco semplice per natura, che mi ha però risucchiato in un vortice di nostalgia tale da non lasciarmi scampo; d’altronde io sono quello che si esalta più per qualcosa del genere piuttosto che per i canonici gioconi AAA di prossima uscita (mi piacciono pure quelli, eh, ma difficilmente sto così in hype).
Comunque…
PAC-MAN WORLD, il titolo originale approdato sulla prima PlayStation forse lo conosciamo tutti; magari chi più, chi meno, ma dovremmo conoscerlo, vero? Anche se non sto parlando del platform della vita, sono certo che sia un gioco assolutamente da giocare (qualora piacesse il genere, questo sì). Non ho idea se all’epoca vendette il giusto oppure no (ma visto i successivi due seguiti, direi di sì), so solo che da molti è stato snobbato e criticato aspramente; cosa che – in tutta onestà – fatico ancora oggi a comprendere.
Come tradizione vuole, ci ritroveremo tuttavia al cospetto di un titolo in cui la trama fungerà da mero pretesto, con un regno (quello dell’iconica mascotte Namco) minacciato da una losca figura che in questo caso porta il nome di Toc-Man. Rientrato a casa per festeggiare il suo ventesimo compleanno (nonché anniversario reale), infatti, il buon Pac-Man scoprirà presto che i suoi amici e la sua famiglia sono stati rapiti da quest’ultimo; nel disperato tentativo di salvarli si recherà quindi nelle pericolose terre dell’Isola Fantasma.
Terre che rimandano a scenari artisticamente piuttosto ordinari, ma ben confezionati nella loro rappresentazione, soprattutto grazie a quella telecamera fissa che ne esalta il level design (ora ripensato in alcune fasi); magari non intraprendente nell’essenza, ma genuino a dir poco. D’altronde, seppur il gioco targato Bandai Namco possa considerarsi alla stregua di due titoli recenti come Sackboy e Kirby e la Terra Perduta (dunque di facile comprensione ed accessibile ai più), è altresì vero che il tasso di sfida vi apparirà un tantino più accentuato.
Nulla che possa creare reali grattacapi – intendiamoci –, ma qualcosa che possa renderne più appagante l’esplorazione, sì, senza dubbio alcuno. Non saranno poche le volte che vi ritroverete a fare avanti e indietro per i livelli con l’intento di sbloccare una porta, raccogliere collezionabili o totalizzare il miglior punteggio possibile facendo secchi tutti i nemici; vorrei vedervi resistergli, davvero.
Seppur vero che Pac-Man World, di base, non riveli grandi sorprese sotto l’aspetto ludico mano a mano che si procede, ha comunque il merito di fare bene quel poco che fa, all’interno di un contesto che dura il giusto: si ferma esattamente prima che subentri la noia. Complici anche le belle animazioni di cui si avvaleva già all’epoca (e oggi ancora più belle), la reattività delle azioni che sarà possibile compiere e boss fight sempre uniche e ricercate; che han fatto in modo che il titolo invecchiasse in maniera più che egregia.
Difatti l’opera di ammodernamento altro non fa che rendere il comparto tecnico più appetibile ai giorni nostri, senza nulla osare, ma piacevole alla vista (e qui non avrebbe guastato qualche accorgimento in più, tipo vedere il fogliame muoversi al nostro passaggio); renderlo fruibile in 4K a sessanta fotogrammi al secondo sulle nuove console e su PC, e poco altro. Le musiche – pensate – sono rimaste persino quelle originali; rimasterizzate, certo, ma che non han goduto di nuovi arrangiamenti. Non che vi sia nulla di male, eh. Anzi, io gradisco; ma insomma… oramai si è soliti ritrovare brani riarrangiati in queste riedizioni che la cosa mi ha fatto specie. Al limite si poteva quantomeno fare un lavoro per orchestrarle (non sarebbe di certo dispiaciuto).
Da sottolineare inoltre che il doppiaggio (ai tempi persino in italiano) è stato sostituito con un linguaggio più incomprensibile, ma che tutto sommato rappresenta forse maggiormente gli appositi personaggi (che, per la cronaca, non sono umani).
Quello che realmente fa questo remake, quindi, è: migliorare l’interfaccia utente; perfezionare alcune meccaniche (aggiungendo anche una nuova abilità); ripensare totalmente le boss fight: rimaneggiare l’HUB principale, aggiungendo la modalità labirinto in 3D e il Pac-Man classico (quello arcade, per intenderci) direttamente qui, anziché accedervi dal menu principale come nella versione PS1. Senza contare che adesso quando il nostro Pac-Man mangia un Power Pellet (quello che trasforma in blu i fantasmi) diventa una palla gigante, elemento che lo rende più fedele al concept originale e che muta pure leggermente il gameplay.
La cosa che più mi è piaciuta, comunque, al netto di quelle che possono essere o meno le mancanze di tale riproposizione, è il feeling; che ci crediate o meno (nonostante qualche miglioramento volto a renderlo più naturale e fluido) è rimasto dannatamente intatto.
Qualora doveste concedervi una prova su campo, confrontandolo con l’originale, vi invito a saggiarne cotanta bontà. In tal senso ho apprezzato più quanto fatto da Bandai Namco con PAC-MAN WORLD Re-PAC che non da Activision con la riproposizione della trilogia originale di Crash Bandicoot (che ho comunque amato, eh; sia chiaro).
Che poi in questo via vai di remake e remastered ci sta di brutto PAC-MAN WORLD Re-PAC; che magari possa in qualche modo far presa sulle nuove leve e rendere ancora più ferrea la già immortalità di un’icona quale Pakkuman (パックマン). Io era da molto che attendevo sulla scena un suo ritorno – lo ammetto –, pertanto spero che tale operazione non resti una goccia nell’oceano, allargandosi presto o tardi ai suoi sequel e – perché no? – all’idea di una nuova avventura.
Non guasterebbe affatto; attendo dunque fiducioso.
Nel frattempo il due settembre vado a recuperare quella che è la versione fisica di PAC-MAN WORLD Re-PAC, questa volta per Nintendo Switch; Ismaele mi ha messo al corrente del fatto che dalle opzioni sarà possibile switchare tra modalità fedeltà e prestazioni.
Devo provarla… che sicuro, a prescindere dall’ottimizzazione, i platform, su console Nintendo, hanno sempre il loro fascino.
CONCLUSIONI
Overall
-
GRAFICA - 7.5/10
7.5/10
-
GAMEPLAY - 7.5/10
7.5/10
-
AUDIO - 6.5/10
6.5/10
-
LONGEVITÀ - 7/10
7/10
IN SINTESI
Arrivato un po’ a sorpresa, in quanto remake di un gioco ampiamente dimenticato da una buona fetta d’utenza, la riproposizione di PAC-MAN WORLD mi è apparsa assai gradevole, bisogna ammetterlo; ovviamente, però, non esente da difetti. Forse qualcosa di più sotto l’aspetto contenutistico – e non solo – andava fatto, ma sicuramente grazie a piccole migliorie apportate qua e là, il grazioso platform che era al tempo torna a splendere sotto una luce ritrovata. Lo fa in maniera genuina, senza troppo volere, esattamente come all’epoca, facendosi apprezzare in tutto e per tutto, anche nel prezzo non troppo esoso. Se sentite nostalgia e quel forte richiamo di giochi usciti sul finire degli anni ’90 inizi 2000, PAC-MAN WORLD Re-PAC fa senza dubbio alcuno al caso vostro. Per tutti gli altri resta un titolo che potrebbe riservare non poche sorprese.
Provare per credere.
“Non vuoi niente. Non credi in niente. Il futuro è il tempo che ti rimane prima di finire un videogioco. Non credi nella vita dopo la morte e hai poca fiducia nella vita in generale. L’unica cosa che sai per certo è che non vuoi le stesse cose dei tuoi genitori.”