Trifox – Recensione
Trifox segna il debutto nel mercato videoludico degli sviluppatori Glowfish Interactive, un titolo che fonde, ed anche in maniera intelligente e ben riuscita, molti stili e generi, riuscendo comunque ad avere una sua identità piuttosto unica.
In Trifox partirete alla ricerca del cattivo di turno che vi ha rubato il telecomando della TV, viaggiando tra le terre di tre mondi ricchi di nemici e collezionabili prima di arrivare alla resa dei conti.
Comincerete la vostra avventura scegliendo una tra le tre classi disponibili, ognuna con la propria arma di base e un’abilità di movimento: martello e scatto per il guerriero, dardi e teletrasporto per il mago e mitragliatrice e torrette per l’ingegnere. All’inizio ci saranno più sezioni di platform, le quali ci aiuteranno a comprendere ed assimilare le prime meccaniche, seppur non particolarmente spettacolari; successivamente i livelli si concentreranno maggiormente sul combattimento.
Passato il primo livello vi ritroverete in un hangar dove sarà possibile mescolare e abbinare liberamente le abilità, 9 (nove) per ciascuna classe per un totale di 27 (ventisette), a condizione che abbiate a disposizione abbastanza monete per acquistarle.
In Trifox trascorrerete la maggior parte del vostro tempo a correre e sparare a tutto ciò che vi si presenta davanti. Decisamente ben pensata la meccanica in stile twin stick shooter in cui controllerete il personaggio con l’analogico sinistro e con quello destro potrete mirare e sparare ai nemici.
La varietà di questi ultimi spazia da avversari più minuti e semplici da abbattere a quelli più grossi e massicci che hanno armi sempre più potenti.
Ci sono grandi robot simili a mech e altre creature che possono sgattaiolare nel terreno o che variano a seconda dell’ambiente in cui vi trovate. Tuttavia i momenti più piacevoli e divertenti dell’avventura sono gli scontri coi Boss, mai banali e mai ripetitivi. Con la speranza che nel prossimo Trifox ce ne saranno di più numerosi.
I livelli che andrete ad affrontare sono in gran parte di dimensioni ridotte, ognuno costruito con una sorta di meccanica e a tema, offrendo sempre una gran varietà di situazioni.
Come già detto, in Trifox viaggerete in tre mondi diversi: un coloratissimo ambiente simile ad una giungla, una regione montuosa con fabbriche di macchine ed una località invernale; quest’ultima con un livello lungo più dell’intero primo mondo.
Tra un livello e l’altro ci sarà una sorta di video del malvagio pirata che, per qualche motivo, è a conoscenza dei vostri progressi, o di un telegiornale che descrive nel dettaglio il boss che andrete ad affrontare nel mondo successivo. Non ci sono dialoghi, a parte tante risate, il che è un peccato poiché l’opera riprende tantissimo dallo stile di giochi ben più noti, tipo Ratchet & Clank, ma senza imprimere ai personaggi la stessa importanza quando si tratta delle loro personalità.
Artisticamente Trifox è un eccellente mix di poligoni e colori che, specialmente in modalità portatile (Nintendo Switch Oled) è una goduria per gli occhi. Il tutto arricchito da una colonna sonora piacevole e mai noiosa.
CONCLUSIONI
Overall
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GRAFICA - 7.5/10
7.5/10
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GAMEPLAY - 8/10
8/10
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AUDIO - 7.5/10
7.5/10
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LONGEVITÀ - 7/10
7/10
IN SINTESI
Trifox è una piacevole sorpresa. Un platform-shooter di ottima fattura con uno stile azzeccato e che strizza l’occhio ai più famosi classici del genere. L’opera prima di Glowfish Interactive è uno di quei titoli che consiglierei a tutti coloro che sono alla ricerca di un gioco spensierato e divertente. E – ad essere sincero – spero vivamente in un secondo capitolo; ne voglio ancora e non vedo l’ora di ritornare in questo magico mondo.
Classe 1977, cittadino romano e giramondo.
Videogiocatore da sempre.