Console NintendoConsole SonyGiochiIn EvidenzaPC GamesRecensioni

Neptunia Virtual Stars – Recensione: alla scoperta di Virtualand

Condividi la tua esperienza, grazie

0
(0)

Personalmente adoro i videogiochi giapponesi: sanno essere stravaganti, emozionanti, talvolta stupiscono con poco e strappano addirittura un sorriso. Spesso sono anche lontani dalla massiccia influenza occidentale del politicamente corretto, ed alcuni temi della nostra società vengono trattati con una naturalezza tale da farci dimenticare le infinite proteste che avvengono sui social ogni giorno. Il mondo dell’intrattenimento, per come lo conosciamo, è destinato ad un radicale cambiamento; pertanto, dalle mie parti sono ben accolti quei titoli che vogliono chiamarsi fuori dalle inconsapevoli forzature dettata da un contesto sociale atto a decontestualizzare diverse situazioni. Un discorso che necessita di un proprio spazio, ma che definisce il motivo per cui adoro sinceramente i videogiochi giapponesi. Tra questi vi è Neptunia Virtual Stars, ennesimo capitolo – questa volta spin-off – della celebre saga RPG di Hyperdimension Neptunia, una creatura così kawaii nata dalle menti di Idea Factory e Compile Heart.

Quella di Neptunia è una rappresentazione videoludica e nipponica dell’industria del videogioco, le cui principali aziende vengono rappresentate da graziose protagoniste che viaggiano di mondo in mondo, le quali in questa occasione finiscono a Virtualand, la dimensione dei content creator. Ebbene sì, troveremo riferimenti a servizi come YouTube, Bilibili o NicoNico, poiché le quattro dee della Gamindustri dovranno salvare le VTuber da una guerra in atto. Dopo averlo completato ed esplorato ogni dettaglio minuzioso, noi di Push Button vogliamo parlarvi di Neptunia Virtual Stars in questa nuova recensione.

Neptunia Virtual Stars

Neptunia Virtual Stars Recensione: corriamo in soccorso delle gentil donzelle VTuber!

Neptunia Virtual Stars si apre con una guerra in atto: i pianeti di Obsoletia ed Emote sono entrati in lotta, con l’intento da parte della dea Kado di sottrarre i contenuti, la linfa vitale di entrambi i pianeti, a Faira, la quale cerca di ragionare con la sua coetanea. Tutto ciò avviene nel mondo di Virtualand, una realtà diversa dalla nostra e dalla Gamindustri, il mondo in cui vivono Neptune, Noire, Blanc e Vert, nonché protagoniste e personaggi ricorrenti della serie Hyperdimension Neptunia. Le quattro dee, tra i loro tanti viaggi nei vari mondi, arrivano a Virtualand e guidate dalla chiamata di Faira, mettendo piede in quel di Emote. Nei primi minuti della storia impareremo le dinamiche e i retroscena che costituiscono la nuova realtà di Virtual Stars, mettendoci davanti agli occhi il fenomeno dei content creator virtuali. Difatti, se la saga di Idea Factory e Compile Heart ha esplorato diversi aspetti dell’industria videoludica, questo nuovo spin-off ci trasporta nel fenomeno del live streaming, strutturando la propria narrazione con l’identificazione delle miriadi sfaccettature di tale intrattenimento. Infatti non sarà così difficile riconoscere le similitudini che descrivono piattaforme come YouTube e Twitch, o contenuti come eventuali reaction, tutorial e molto altro ancora, e in tutto questo, Neptunia Virtual Stars riesce a trarne una morale alquanto semplice e scontata. Il titolo ribadisce più volte quanto sia importante mettere la propria passione in ciò che si crea, incriminando una satura quantità di contenuti che macchiano la qualità di una realtà che ha davvero molto da offrire, e lo fa chiamando in causa una considerevole quantità di personaggi secondari che si occupano di intrattenere i fan attraverso i propri contenuti.

La trama del nuovo Neptunia però trasuda ingenuità da tutti i pori e la prolissità dei dialoghi talvolta è asfissiante, soprattutto per un titolo la cui durata si aggira intorno alle dieci ore di gioco. Vi saranno infatti lunghe sequenze colloquiali tra le nostre amate protagoniste e i personaggi che incontreranno durante l’avventura a Virtualand, le quali appesantiscono la godibilità di una storia tutto sommato semplice e modesta. Anche i colpi di scena risultano scontati e alquanto prevedibili, tanto da non riuscire a stupirci come avrebbero dovuto; tuttavia, la storia di questo capitolo non sembra essere costruita per presentarsi come la portata principale del nuovo prodotto di Idea Factory, il quale riesce a strapparci un piccolo sorriso con qualche gradevole trovata che ne arricchisce il contesto. Saranno proprio i VTuber ad aggiungere quel pizzico in più alla narrazione. Essi ci accompagnano soprattutto tra una schermata di caricamento e compaiono negli schermi che decorano ciascuna mappa di gioco, fornendoci degli indizi per il ritrovamento di alcuni collezionabili. Questi personaggi secondari hanno inoltre personalità ben distinte e non perdono tempo nel presentare il contenuto che intendono mostrare, senza contare che essi compaiono – negli intermezzi – come delle vere e proprie pubblicità. Anche i boss che saremo chiamati ad affrontare ricoprono ruoli più o meno conosciuti in ambito streaming: moderatori e admin prevalgono tra le fila della malvagia Kado e rappresentano in parte la tossicità che spesso e volentieri troviamo nelle chat o nelle varie sezioni commenti di alcuni siti. Nonostante una trama non proprio accattivante, che passa in secondo piano in un batter d’occhio, il contesto costruito da Compile Heart è stato centrato senza troppe smancerie, riuscendo a presentare personaggi e situazioni più che azzeccate per il tipo di storia che questo capitolo per nulla pretenzioso vuole raccontare. Insomma, se cercate una storia convincente, Neptunia Virtual Stars non farà al caso vostro, ma perlomeno concedete una chance al contesto costruito in questa occasione.

Neptunia Virtual Stars

La lotta contro il flame

Potremmo addirittura definire i nemici come la rappresentazione del flame sul web, o forse no? Neptunia Virtual Stars è un ibrido tra shooter in terza persona ed action-rpg, con un sistema di combattimento che varia tra le dee della Gamindustri e le VTuber di Virtualand. Il giocatore potrà infatti controllare un gruppo tra le quattro protagoniste o le Idol che si uniranno alla causa, formando dunque due party utilizzabili. Quello formato dalle appariscenti VTuber potrà essere cambiato scegliendo una coppia tra le tre disponibili nel gioco, ognuna delle quali vanta di un proprio stile di combattimento. Eppure, durante la nostra esperienza, abbiamo trovato più efficace l’approccio shooter delle dee, le quali possono fare affidamento su una potenza di fuoco brutale per sconfiggere gli innumerevoli nemici che si presenteranno lungo il cammino. Tuttavia, se c’è un aspetto che più ci ha deluso nella nuova iterazione di Neptunia, quello è proprio il gunplay. Talvolta scomodo, spesso impreciso, l’aggancio della mira non riesce ad offrire una corretta linea di tiro, dandoci la falsa impressione di colpire con sicurezza i nemici. Gli innumerevoli colpi andati a vuoto nonostante il lock attivo, sottolineano difatti una pessima balistica e necessita di una correzione per rendere l’utilizzo delle armi meno ostico di quanto sembri. Il gioco ci offre altri mezzi per contrastare gli avversari, come delle abilità speciali che potremo equipaggiare su ogni membro del party e attivarle in combattimento usando punti mana, oppure utilizzando il “Virtual Live Show“, un attacco speciale che scatena la massima potenza dei personaggi in utilizzo in una combo devastante. Soprattutto in quest’ultimo, il giocatore potrà accaparrarsi diverse ricompense utili per ricavare emote sphere – la valuta in-game – o potenziare alcuni oggetti oppure crearne altri; ogni risorsa acquisita potrà essere sfruttata per ricavare materiali preziosi. Troviamo una sufficiente varietà di nemici per dungeon, e sebbene tra le varie tipologie vi siano tangibili differenze, il grado di sfida si mantiene su livelli piuttosto bassi. Dunque, il divario tra il livello del party e quello dei nemici è l’unico elemento che identifica una difficoltà del tutto artificiosa, superabile con un po’ di sano farming o utilizzando degli oggetti particolari che garantiscono un level up più semplificato ed immediato.

Le boss fight invece possono vantare di qualche novità, che delineeranno l’andazzo del combattimento. Durante questi scontri i danni inflitti e subiti verranno calcolati in base al ritmo della musica: nell’interfaccia comparirà una barra con diversi segmenti che svolgono una funzione di “momentum”, ossia quell’attimo in cui il gioco favorirà uno schieramento per un breve lasso di tempo. Considerando questi momenti, il giocatore potrà infliggere o subire una quantità maggiore di danni, decidendo dunque quando colpire pesantemente il nemico. Sempre nelle boss fight vi è anche una modalità di risonanza, la quale crea una dimensione digitale in cui poter attaccare liberamente l’avversario senza esclusione di colpi, ma solamente qui si avrà accesso ad un attacco speciale, il “finish drive“, che vede l’intero party in utilizzo prodigarsi in una sequenza spettacolare di mosse capace di recare ingenti danni al boss di turno. Ogni nemico del gioco – boss incluso – avrà una barra che, se riempita, innescherà uno spezzaguardia, rendendo quest’ultimo vulnerabile a qualsiasi tipo di attacco, e con le difese azzerate, spazzare via i mostri sarà un gioco da ragazzi. Purtroppo, nonostante un contesto narrativo alquanto curioso, il gameplay non ci ha entusiasmato quanto avremmo voluto, e le problematiche riscontrate in un gunplay piuttosto essenziale, rendono alcuni scontri complicati più del necessario, falsificando in questo modo pure il livello di sfida. Anche le boss fight lasciano piuttosto desiderare, non vi troveremo meccaniche complesse né particolari moveset ed ogni duello si svolgerà esattamente allo stesso modo, dando vita ad una sprezzante monotonia.

Neptunia Virtual Stars

La nascita di un’idol virtuale

Nonostante i combattimenti possano essere la portata principale dell’economia ludica di Neptunia Virtual Stars, troviamo fortunatamente anche qualche piccola attività legata a NeoTube, nonché hub principale in cui poter svolgere alcune mansioni e poter effettuare diversi acquisti, tra cui oggetti curativi, materiali ed elementi cosmetici. Potremo personalizzare ogni personaggio giocabile con diversi accessori per modificarne in parte l’aspetto, ed ognuno di essi aumenterà il punteggio “kawaii” che detterà il livello di bellezza di ogni ragazza. Questi punti serviranno per la Beatkit mode, ossia una modalità rythm in cui dovremo premere almeno due tasti del pad a ritmo di musica. Peccato però che questo minigioco musicale sia puramente marginale, poiché non avremo una griglia in cui vi verranno segnalati gli input da rispettare, bensì basterà premere contemporaneamente due tasti al momento e al ritmo giusto. Niente di così complesso, ma in netto contrasto con la semplicità di tale modalità di gioco, vi è una discreta personalizzazione, come canzoni extra, personalizzazione del personaggio e degli oggetti bonus da utilizzare; infine, sarà anche possibile cambiare il colore dello stage. I Kawaii points – tornando su quest’ultimi – servono per ottenere un maggior numero di punti influenza alla fine dell’esibizione; quest’ultimi permetteranno alle ragazze di aumentare la propria popolarità e scalare le classifiche, ottenendo sempre più ricompense dai follower. Vi ricorda qualcosa? Effettivamente, ogni sessione nella modalità BeatKit si svolgerà in una live streaming, in cui i fan commentano in tempo reale la nostra esibizione. La similitudine con quanto avviene spesso su Twitch – per esempio – diventa sempre più lampante nel momento in cui, finita l’esibizione, troviamo tutte le donazioni effettuate dai follower, che possono variare tra sfere emote ed oggetti, con la possibilità di scegliere soltanto uno tra i numerosi regali fatti dai fan.

NeoTube è un’area sociale alquanto povera, dove le interazioni con i personaggi secondari scarseggiano, ma non mancano di certo i negozi dove effettuare acquisti. Tra questi, spicca quello dedicato esclusivamente ai V-Cube, oggetti che potenziano le statistiche delle nostre eroine e conferiscono bonus passivi all’intero party. Essi, possono essere acquistati o addirittura raccolti nelle varie mappe di gioco, attraverso apposite casse o nemici speciali, e l’accumulo di questi cubi speciali lascia al giocatore la possibilità di personalizzare anche le statistiche di tutti i personaggi, aumentando a dismisura anche i punti vitali. Le mappe di ciascun mondo che potremo esplorare in quel di Virtualand non offrono spunti interessanti; sono vuote e talvolta anche labirintiche, con qualche risorsa da raccogliere e tanti nemici da affrontare. Il titolo, dunque, al di fuori delle infuocate battaglie, non propone contenuti allettanti capaci di intrattenere il giocatore con escamotage ben architettati, né basta una modalità rythm che diventa alquanto monotona dopo la prima canzone eseguita. Tuttavia, si apprezzano alcuni meccanismi che rientrano nel contesto di Neptunia Virtual Stars, come i follower o le donazioni fatte nella BeatKit mode. Anche l’hub di NeoTube è alquanto statico: laddove l’interazione con i personaggi secondari è ridotta al minimo o addirittura inesistente, e in un titolo in cui fa dei contenuti il tema portante della narrazione, risulta piuttosto paradossale che di questi non ve ne sia la minima traccia.

Kawaii da ogni angolo!

Neptunia Virtual Stars è innegabilmente un prodotto tenero, ingenuo, e trasmette queste caratteristiche nel design dei personaggi e dei mostri, mentre ciascun livello viene rappresentato con un aspetto completamente futuristico, alcuni mondi invece appaiono con delle sembianze più fantasiose, come Cookunia, che è costituito prevalentemente da dolci e zuccheri. Sotto il profilo tecnico, il titolo arranca nella prestazione: se durante i combattimenti il frame rate fatica a raggiungere i trenta fotogrammi per secondo, nei menu il gioco ha una maggiore fluidità, tanto da chiederci cosa impedisce al titolo di ottenere una prestazione più stabile.  Anche l’intelligenza artificiale lascia parecchio a desiderare, soprattutto durante le boss fight: i nemici si fanno colpire volentieri senza ulteriori indugi, senza considerare la scarsa reattività con cui rispondono ai nostri attacchi. Tuttavia i modelli poligonali risultano piuttosto ispirati, basti pensare che vi è un nemico che racchiude nel suo corpo una PlayStation 4 Pro, un Nintendo Switch ed una Xbox One, tutto questo alla faccia della console war.  Dal punto di vista tecnico, dunque, il titolo boccheggia nonostante l’assenza di bug che possano in qualche modo scalfire la qualità del prodotto, e mancano purtroppo spunti interessanti che possono avvalorare l’esperienza di gioco. Mentre il doppiaggio è sufficientemente soddisfacente, la colonna sonora del titolo è calzante quanto basta per entrare nel mood di Virtualand, con la musica elettronica che impazza tra uno scontro all’altro. Il titolo inoltre è stato localizzato in Occidente solo in inglese, ed utilizza terminologie molto semplici da comprendere nonostante la quantità – esagerata – di dialoghi presenti nell’opera.

Facebook Comments

Quanto ti piace questo Articolo?

Fai clic su una coppa per votarla!

Voto medio 0 / 5. Conteggio voti: 0

Nessun voto finora! Sii il primo a votare questo post.

As you found this post useful...

Follow us on social media!

VOTO: 6,2

CONCLUSIONI

Neptunia Virtual Stars è un capitolo che contestualizza con ingenuità il mondo del live streaming, riuscendo a raccontare tale industria attraverso semplici e dirette parole. Tuttavia, nonostante la trama non sia una delle più avvincenti, un gameplay non proprio incoraggiante ed un comparto tecnico che necessita di qualche intervento, la nuova produzione di Compile Heart e Idea Factory fa parte di quella schiera di titoli dall’idea buona – e un po’ stravagante –, ma espressa con un’esecuzione non proprio eccezionale. Sebbene le nostre parole potrebbero sembrare scoraggianti, consigliamo di avvicinarvi a questo nuovo capitolo sfruttando un eventuale price cut, almeno per strapparvi qualche sorriso.


Condividi la tua esperienza, grazie

Matteo Murri

Appassionato di videogiochi, manga e anime, si interessa principalmente al panorama videoludico orientale, appassionandosi agli JRPG e non solo. Si destreggia in qualsiasi genere videoludico, osservando con interesse anche i titoli indipendenti, con l'obiettivo di entrare in contatto con tutte le sfumature possibili del videogioco.