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Cyber Shadow: il meglio dell’old school – Recensione

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4.7
(3)
Un’altra perla su Xbox Game Pass

Non è la rubrica #riscoperticongamepass, ma ho comunque avuto modo di giocare Cyber Shadow sin dal day one grazie al servizio in abbonamento di Microsoft, il quale si arricchisce con un’ulteriore perla. L’opera di Aarne “MekaSkull” Hunziker è davvero un gioiello ed ha saputo rapirmi sin dai primi minuti di gioco. Trattasi di una di quelle esperienze dal sapore retro che a me tanto piacciono e che quando mi capitano tra le mani non posso che divorare con gusto. Cyber Shadow attinge da diverse produzioni del panorama videoludico, tra Yami no Shigotonin Kage (Shadow of the Ninja), Ninja Gaiden, Shatterand e persino un pizzico di Castlevania. Il tutto è stato gestito con una cura maniacale e le svariate influenze non danno vita ad un minestrone senza né arte né parte, bensì ad un titolo accattivante, originale e dal gameplay incredibile. Una vera meraviglia audiovisiva in movimento che elargisce classe e soluzioni di gioco dal livello sopraffino.

Vestiremo i panni di Shadow, un ninja riportato in vita grazie ad un corpo cibernetico per un’importante missione da compiere legata al suo clan e alle sorti di Mekacity. Dovremo indagare sul passato del nostro protagonista e far luce su alcune questioni rimaste irrisolte riguardanti lo spietato Dr. Progen che ha stravolto la città rendendo le forme di vita delle macchine robotiche, egli compreso. Il pretesto narrativo è in linea con le produzioni anni ’80-’90, ergo semplice e senza troppe pretese, ma se c’è un elemento che mi ha piacevolmente stupito riguarda la gestione del racconto e la profondità di alcune tematiche trattate. Il gioco sfoggia notevoli cutscene in stile retro e presenta comunque numerosi dialoghi pure durante il percorso. C’è però anche qualcosa che Cyber Shadow eredita un po’ da Metroid, in particolar modo da Prime, ovvero la presenza di numerosi computer e salme di persone decedute da “analizzare” per scoprire i vari retroscena di Mekacity. Non manca dunque la volontà di donare alla narrazione quel tocco in più che non era così facile riscontrare nei prodotti del passato appartenenti al medesimo genere; stesso dicasi per la longevità, decisamente più marcata della classica oretta circa per arrivare ai titoli di coda.

Cyber Shadow

Cyber Shadow si presenta con una veste grafica in pixel art 8 bit sparata all’ennesima potenza e con scelte stilistiche di spessore. La varietà degli scenari è davvero notevole e garantisce soluzioni sempre uniche e caratteristiche, non facendo accusare quella sensazione di già visto; il che è tutto dire considerando che i vari capitoli sono formati da livelli molto più complessi rispetto ai classici del genere e non mancano passaggi segreti con potenziamenti da scovare ed un pizzico di backtracking. Il titolo è inoltre sempre fluidissimo e il frame rate rimane stabile anche nelle situazioni più concitate o in quelle super frenetiche che sarà possibile affrontare verso le battute finali dell’opera. Le cutscene sono ben realizzate e nella loro semplicità propongono una regia sempre efficace. Non da meno la colonna sonora composta da Enrique Martin e prodotta dal veterano Jake Kaufman che spazia tra vari generi, offrendo un accompagnamento sempre frizzante ed adrenalinico anch’esso in salsa puramente 8 bit. Un contorno impeccabile per un’avventura meravigliosa che esplode nella sua componente decisiva, ossia il gameplay.

Il titolo indie di Hunziker propone scelte di game e level design che a me hanno davvero lasciato a bocca aperta. La peculiarità più graziosa di Cyber Shadow è di sicuro il suo essere sempre una sorpresa dall’inizio alla fine. Muoveremo i primi passi come da manuale degli hack ‘n slash, dopodiché, potenziamento dopo potenziamento, il gameplay dell’opera esplode, lasciando spazio a meccaniche che garantiscono azioni spettacolari e con la giusta padronanza dei controlli è possibile dare una continuità al tutto come fosse un concatenamento di combo. la sfida è certamente al centro dell’attenzione, ma Cyber Shadow non propone segmenti troppo artificiosi o mal calibrati, tutt’altro. È quanto di più hardcore puro ci si possa aspettare, programmato in maniera impeccabile e senza quelle soluzioni talvolta frustranti che hanno attanagliato molte perle del passato (cosa non si faceva per far durare il gioco un po’ di più o per farti sborsare fino all’ultima duecento lire). Il titolo è molto tosto, difficile e sa portare facilmente all’imprecazione, ma è al contempo dannatamente soddisfacente. Non mi ha mai stancato nelle sei ore circa impiegate per portarlo al termine e per quanto possa essere meno rigiocabile di altri esponenti del genere, credo sia un fattore molto soggettivo: io lo rigiocherei praticamente anche adesso, per farvi capire quanto mi sia piaciuto. D’altronde devo provarlo in modalità difficile.

Cyber Shadow

Ogni capitolo è rigiocabile, ma pur avendo una suddivisione a “stage”, Cyber Shadow ha quella continuità un po’ più riconducibile ai metroidvania, sebbene non appartenga a questo genere. Essendoci però dei potenziamenti non mancheranno passaggi segreti e zone non raggiungibili senza l’apposita abilità. Verrà quindi spontaneo tornare indietro per capire se con il nuovo potenziamento di turno sia possibile varcare nuove mete e completare tutti i capitoli al 100%. Va inoltre evidenziato che anche il gioco stesso in alcuni momenti ci farà tornare indietro, questo perché il level design è stato concepito proprio per il backtracking. Un backtracking assolutamente non forzato e nemmeno invadente. Il ritmo di Cyber Shadow è squisitamente perfetto e non è difficile che vi tenga incollato dinanzi allo schermo finché non avrete portato a compimento l’avventura. Il titolo non ha mai momenti di calo, anzi accresce mano a mano le sue qualità proponendo soluzioni ludiche sempre più belle ed avvincenti, boss via via più intricati e si piglia pure il lusso di riservare diverse sorprese in corso d’opera; una volta decollato spicca il volo senza mai fermarsi. Difficile persino trovargli dei difetti, ma forse perché non ne ha di così lampanti. Lo sviluppatore ha svolto un lavoro encomiabile e senza troppe pretese, avendo bene in mente quali fossero le sue ambizioni, centrandole tutte. Qualcosa che dovrebbe essere un po’ più comune e da esempio soprattutto per coloro che danno vita alle produzioni tripla A (vero, Cyberpunk?).

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CONCLUSIONI
Overall
9/10
9/10
  • GRAFICA - 8.7/10
    8.7/10
  • GAMEPLAY - 9.5/10
    9.5/10
  • AUDIO - 9/10
    9/10
  • LONGEVITÀ - 8.4/10
    8.4/10

IN SINTESI

Cyber Shadow è una vera e propria autentica perla degli hack ‘n slash vecchio stampo che non si fa mancare delle unicità tutte sue. Propone una narrazione semplice, ma assolutamente efficace, un comparto tecnico, artistico e sonoro di prim’ordine e un gameplay meraviglioso, fuori scala. Ulteriore gioiello della scena indie che rientra quasi sicuramente tra i migliori di quest’anno (e lo dico ben conscio che sia ancora gennaio). Disponibile sin dal lancio nel catalogo Xbox Game Pass, altro motivo per non lasciarselo proprio scappare. Io non posso che consigliarvelo caldamente, specie se amate l’old school come il sottoscritto.


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Ismaele "Isma92" Mosca

Appassionato di videogiochi sin da piccolo, al punto tale da portarlo nel tempo a scrivere per circa dieci anni per il settore videoludico. Dopo aver lasciato tutte le testate per le quali scriveva, eccolo intraprendere una nuova avventura sulle pagine di Pushbutton.it, piccola realtà nata dalla sua mente e quella di due grandi compagni di viaggio, nonché cari amici: Gennaro Schiavelli e Antonio Rodo. Retrogamer incallito e musicista, ama la pizza e la cultura nipponica ed è pronto a raccontarvi e condividere tutto quello che gli passa per la testa.