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Star Wars Jedi: Fallen Order – #riscoperticongamepass

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Avete presente quei giochi che ti ispirano tantissimo e che non vedi l’ora di giocare, ma puntualmente per svariati motivi poi rimandi sempre l’acquisto? Ecco, è stato proprio il mio caso con Star Wars Jedi: Fallen Order, un titolo per il quale ero molto incuriosito e che però non ho più comprato. Nonostante il forte interesse, la mia scelta ricadeva poi sempre su quelle che erano le mie priorità e nel frattempo attendevo qualche calo di prezzo o promozione; cose puntualmente arrivate, ma niente da fare: “poi lo recupero”, mi dicevo. E alla fine succede che per il lancio della nuova generazione di console Microsoft, Electronic Arts decide di inserire tutto il suo catalogo EA Play all’interno dell’Xbox Game Pass, solo per gli abbonati Ultimate. A quel punto non ho più scuse e decido finalmente di installare l’ultima opera di Respawn Entertainment (autori di Titanfall e Apex Legends), rimanendone subito folgorato, tanto che sono qui oggi a parlarvene in questo nuovo appuntamento di #riscoperticongamepass.

Star Wars Jedi

Un po’ di tutto, ma altrettanto unico

La prima impressione che lascia Star Wars Jedi: Fallen Order è quella di ritrovarsi dinanzi ad un gioco che ripesca meccaniche da svariati titoli di successo come Uncharted, Dark Souls e tanti altri. E questo accade subito, al primo impatto; eppure allo stesso tempo sa contraddistinguersi grazie al suo stile, al suo modo di sfruttare meccaniche di altre produzioni nel suo contesto, e lo fa in maniera eccezionale. Proprio come i tre Darksiders che ripescavano qua e là dalle fonti di ispirazione di Vigil Games con però un tratto caratteristico, lo stesso vale per l’opera di Respawn Entertainment. Ci si sente quindi a casa se si ha avuto modo di giocare i titoli di riferimento, ma al contempo affascinati da come Jedi Fallen Order riesca a sorprenderti comunque. E questo è il suo più grande pregio, perché non è assolutamente facile prendere svariate cose altrui costruendo però una propria visione, unica, che non risulti un mero minestrone di elementi senza identità. Jedi Fallen Order invece un’identità ce l’ha eccome, e il risultato è semplicemente straordinario: un action-adventure di quelli vecchio stampo, di quelli che non mi stancherebbero mai. Dopotutto sono un appassionato di The Legend of Zelda che prima di evolversi nell’open world di Breath of the Wild è sempre stato un titolo conservativo del genere in questione.

Al netto di qualche lieve sbavatura di natura puramente tecnica, quello che colpisce di Star Wars Jedi: Fallen Order è la sua progressione continua, capace di evolversi senza fermarsi mai, dall’inizio alla fine. Un puro conglomerato di idee che esplodono in un level design che diventa mano a mano più intricato, e potremo esplorarlo in tutto il suo splendore grazie alle abilità che impareremo con l’avanzamento dell’avventura, ritrovando un backtracking piacevole e per nulla invasivo; saremo proprio invogliati a ritornare nelle aree precedentemente esplorate per scoprire quel piccolo segreto che ci era sfuggito poiché impossibilitati ad aprire una specifica porta o raggiungere una particolare piattaforma prima irraggiungibile. Ogni pianeta presenta caratteristiche uniche e nell’insieme garantiscono una ricca varietà di ambientazioni e situazioni di gioco; quando penserete di aver visto ormai tutto, il titolo saprà lasciarvi di stucco ancora una volta. Artisticamente non raggiunge forse picchi di eccellenza, ma regala ugualmente scorci meravigliosi e mostra i muscoli con alcune architetture dallo stile prelibato. Qualsiasi aspetto è curato con cura, dalla struttura dei vari luoghi alle aree chiuse che potremmo definire come dungeon, sino al mero combat system, fiore all’occhiello della produzione. Inizialmente non avremo molte possibilità in termini di esecuzione, dovendo limitarci a quelle poche combo disponibili, ma andando avanti, potenziamento dopo potenziamento, il gioco diventa una vera e propria bomba atomica che alle difficoltà più alte saprà regalarvi un notevole tasso di sfida e tanta soddisfazione.

Star Wars Jedi

Nulla da dire nemmeno dal punto di vista prettamente narrativo, il quale offre molteplici spunti interessanti e si rivela efficace per le sue ambizioni, in particolar modo per i fan della serie cinematografica. Chi adora Star Wars ritroverà in Jedi Fallen Order tutto ciò che ama, nonché il miglior tie-in dedicato all’universo di Guerre Stellari. E scusate se è poco. Chiaro poi non brilli di certo per una sceneggiatura originalissima o per interpretazioni di gran prestigio, ma siamo pure abituati ormai troppo bene e di bocca buona grazie ai vari The Last of Us e Red Dead Redemption 2. Star Wars Jedi: Fallen Order si limita invece ad essere comunque un videogioco decisamente più classico sotto certi aspetti, e va benissimo così. Sono veramente soddisfatto del lavoro svolto da Respawn Entertainment e un po’ mi rimprovero per averci messo mano così tardi (considerando l’interesse sin dal lancio), ma purtroppo appartiene a quella serie di titoli che desideri, ma poi per chissà quale strano motivo non recuperi mai. Ed è proprio in questi casi che il servizio in abbonamento di Microsoft torna più che utile, specie se integra al suo interno tutto il catalogo EA Play, come ribadito nell’introduzione. Quindi ora non avete più scuse: che sia con un abbonamento Xbox Game Pass Ultimate o EA Play, Star Wars Jedi: Fallen Order merita assolutamente la vostra attenzione. Io mi ci sto divertendo tantissimo e mi sta lasciando sensazioni che erano rimaste un po’ sopite nei meandri della mia memoria, da quel lontano dolore indicibile di Raziel, e che aveva risvegliato in primis l’ultimo God of War. Jedi Fallen Order non raggiunge ovviamente le vette qualitative del capolavoro di Santa Monica e nemmeno i valori produttivi di quest’ultimo, ma regala comunque quel tipo di esperienza tipica degli action-adventure classici che oggi un po’ manca a causa della brutta piega di fare tutto in open world (con le dovute ed ovvie eccezioni del caso).

Ordunque, non perdiamoci in chiacchiere e correte a scaricarlo. Che la forza sia con voi!

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Ismaele "Isma92" Mosca

Appassionato di videogiochi sin da piccolo, al punto tale da portarlo nel tempo a scrivere per circa dieci anni per il settore videoludico. Dopo aver lasciato tutte le testate per le quali scriveva, eccolo intraprendere una nuova avventura sulle pagine di Pushbutton.it, piccola realtà nata dalla sua mente e quella di due grandi compagni di viaggio, nonché cari amici: Gennaro Schiavelli e Antonio Rodo. Retrogamer incallito e musicista, ama la pizza e la cultura nipponica ed è pronto a raccontarvi e condividere tutto quello che gli passa per la testa.