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Arkanoid: Eternal Battle – Recensione

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Arrivato qualche mese fa sugli store digitali e nei negozi, Arkanoid: Eternal Battle segna il ritorno di una delle serie storiche della leggendaria Taito, un tempo tra le regine incontrastate del panorama arcade. Ancora oggi la serie ispirata a Breakout (Atari, 1976) rimane indubbiamente un classico senza tempo; uno di quei giochi capaci di catturarti con la sua inossidabile semplicità, facendosi largo mattoncino dopo mattoncino per avanzare nei livelli e far esplodere l’high score.

Arkanoid: Eternal Battle, sviluppato dallo studio francese Pastagames, è il tentativo da parte di Microids di riproporre questo classico in chiave un po’ più moderna, riprendendo il concept da battle royal (rivisitato) proposto da Tetris 99 per questa tipologia di giochi. L’idea in sé non è assolutamente malvagia: il titolo ha delle meccaniche e delle funzionalità piuttosto interessanti che spronano i giocatori a fare del loro meglio per resistere e rimanere in partita. In campo scendono infatti venticinque contendenti, ognuno alle prese con la sua di schermata, ma con la possibilità di attaccare gli altri con i residui di quanto si distrugge (soprattutto a seguito di micidiali combo) o sfruttando dei power up speciali e viene eliminato chi resta troppo tempo in ultima posizione. Peccato soltanto che, in qualsiasi occasione, i server siano sempre totalmente vuoti e ci si ritrovi da soli contro i bot; non il massimo dell’esaltazione. E purtroppo non cambia nulla nemmeno giocando in cross-platform.

Per quanto la modalità multiplayer sia di per sé un’idea caruccia – sebbene non particolarmente rifinita –, non avere mai la possibilità di confrontarsi con qualcuno la rende meno impattante. Di conseguenza è necessario per forza di cose rimediare con le modalità single player e sconfiggere ancora una volta lo spietato DOH, antagonista per antonomasia della saga targata Taito, in modalità classica oppure Neo. La prima è una riproposizione del titolo 1986 in tutto il suo splendore; la seconda, invece, è inedita e vede quindi nuovi simpaticissimi livelli in difficoltà sempre crescente in cui vengono sfruttate tutte le novità di Arkanoid: Eternal Battle che presenta una serie di potenziamenti tra vecchi e nuovi che faranno la felicità dei fan. Il feeling, tuttavia, non è assolutamente comparabile a quello dei vecchi capitoli, risultando decisamente meno adrenalinico.

Dal punto di vista tecnico il gioco si difende bene, seppur artisticamente lo stile neon adottato e visto anche in altre produzioni retro tirate a lucido non sia proprio in pienissima forma. Rimane comunque piacevole nell’impatto visivo e fa il resto una valida colonna sonora che riesce a ricreare una solida atmosfera e caratterizzare dunque le varie partite. Giocando è inoltre possibile sbloccare dei temi per la modalità online, solo che al momento, risultando un vero e proprio deserto, non ci si sente spronati a volerli vedere in azione, idem spendere addirittura dei soldi per comprarne di ulteriori tramite pacchetti appositi.

Arkanoid

Per quanto mi riguarda l’errore è stato non rendere free-to-play l’online (oltre che una timida comunicazione). La chiave del successo di Tetris 99 è da ritrovarsi proprio in questo aspetto ed è il motivo per cui la gente continua a giocarlo ancora oggi, nonostante sia stato rilasciato ormai nel 2018. È vero che Tetris ha già di suo una formula immortale che mai annoia e tiene sempre incollati allo schermo, ma Arkanoid da questo punto di vista comunque si difende bene. Sarebbe bastato rendere il titolo gratuito mettendo giusto le modalità single player sbloccabili a pagamento e forse la sorte di Arkanoid: Eternal Battle sarebbe stata leggermente diversa.

Resta quindi un prodotto da tenere in considerazione se volete rivivere un grande classico in chiave moderna, ma non certamente per mettersi in competizione contro il mondo intero, poiché i server sono caduti proprio come i muri di mattoncini che vengono tirati giù nel gioco e non è poi così impensabile prevederne la chiusura nel corso del tempo, a meno che Pastagames e Microids non provino la carta del free-to-play come ultima spiaggia.

La piattaforma ideale, manco a doverlo ribadire, rimane sicuramente Nintendo Switch (dove ho avuto modo di provare l’opera). La tipologia d’esperienza si sposa perfettamente con la portabilità, rivelandosi un buon compagno tra un momento morto e l’altro.

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CONCLUSIONI
Overall
6.5/10
6.5/10
  • GRAFICA - 6.5/10
    6.5/10
  • GAMEPLAY - 7/10
    7/10
  • AUDIO - 7/10
    7/10
  • LONGEVITÀ - 6.5/10
    6.5/10

IN SINTESI

Arkanoid: Eternal Battle è tutto sommato una produzione valida, sebbene non spicchi né per novità introdotte, né tecnicamente parlando. Fa però il tanto che basta per riproporre un classico degli anni ’80 in chiave moderna con una nuova modalità single player ed in più la possibilità di confrontarsi online con il mondo intero. Peccato che quest’ultima sia purtroppo afflitta dalla piaga ‘server sempre vuoti’ e giocare coi bot non risulta il massimo del divertimento. Vale comunque la pena, ma solo se siete dei grandi estimatori di Arkanoid, in quanto il single player rimane interessante, ma il feeling del gameplay non è adrenalinico come in passato, e considerando che oggi non sia poi particolarmente difficile accedere ai vecchi capitoli, è complicato preferirgli quest’ultimo. Tuttavia per i neofiti potrebbe essere una buona occasione per avvicinarsi alla serie.


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Ismaele "Isma92" Mosca

Appassionato di videogiochi sin da piccolo, al punto tale da portarlo nel tempo a scrivere per circa dieci anni per il settore videoludico. Dopo aver lasciato tutte le testate per le quali scriveva, eccolo intraprendere una nuova avventura sulle pagine di Pushbutton.it, piccola realtà nata dalla sua mente e quella di due grandi compagni di viaggio, nonché cari amici: Gennaro Schiavelli e Antonio Rodo. Retrogamer incallito e musicista, ama la pizza e la cultura nipponica ed è pronto a raccontarvi e condividere tutto quello che gli passa per la testa.