Seed of Life – Recensione
Non tutte le ciambelle, si sa, escono con il buco. I motivi per tali risultati non proprio ottimali possono ovviamente essere molteplici, con la fortuna che gioca spesso e volentieri un ruolo fondamentale nella buona riuscita di un progetto. Non tutto può però ovviamente essere ricondotto alla sorte, con diverse variabili che sono invece decisamente più controllabili e in grado di indirizzare quello che è il risultato finale dell’opera in questione. In ambito videoludico – ma non solo – uno dei più grandi errori che si possono commettere, e che quasi certamente va poi a inficiare negativamente il valore complessivo del titolo, è quello di puntare troppo in alto senza avere i giusti mezzi. Un errore in cui è ahimè incorso anche Seed of Life, titolo di MadLight e Leonardo Interactive che abbiamo provato nei giorni scorsi.
Una giovane eroina e un pianeta da salvare
Seed of Life non colpisce particolarmente fin dal principio, ossia dall’idea alla base al titolo. Nell’opera dell’iberica MadLight, infatti, ci metteremo nei panni di una giovane dotata di misteriosi poteri il cui destino è quello di salvare il mondo. Una sinossi che sa quindi a dir poco di già visto, riducendosi a sfondo di un’avventura con elementi da platform e da puzzle game senza particolari guizzi.
Il nostro peregrinare su Lumia, l’ambientazione del titolo che a onor del vero possiede anche qualche scorcio particolarmente riuscito, sarà infatti contraddistinto da barriere e ostacoli che per essere rimossi o superati necessiteranno la risoluzione di qualche semplice enigma. Nulla di trascendentale o particolarmente elaborato, ma giusto il classico compitino dall’inizio fino ai titoli di coda.
A provare a salvare la situazione – riuscendoci in parte – è sicuramente il senso di progressione, con i poteri concessi alla protagonista che rendono il tutto se non altro meno lineare e più interessante. Certo, non aspettatevi chissà che stravolgimenti in seguito all’ottenimento di qualche potenziamento, ma giusto qualcosa in grado di spezzare il ritmo di gioco e dare a Seed of Life un qualcosa di differente.
Novello icaro
Il problema principale di Seed of Life non è però quello della struttura di gioco, che alla peggio può esser definita anonima o priva di mordente, ma il suo voler essere un’esperienza quasi AA senza aver le carte in regola per farlo. Le velleità da gioco semi open world 3D cozzano infatti con una realizzazione tecnica non all’altezza di quello che MadLight vorrebbe andare a raccontare. Per carità, i mezzi sono differenti a quelli di altre produzioni simili, ma perché allora scegliere tale via e non andare verso scelte stilistiche più fattibili in quanto a realizzazione e in grado di render giustizia al viaggio su Lumia?
A peggiorare il tutto una stabilità del titolo a dir poco rivedibile: Seed of Life ha dato più di un segno di cedimento anche con una RTX 3070. Tali cali di frame rate, uniti a una telecamera in grado di far fare un salto allo stomaco in più di un’occasione, completano purtroppo un quadro non certo rassicurante, chiudendo lo scenario su un’opera davvero ardua da raccomandare.
CONCLUSIONI
Overall
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GRAFICA - 4.5/10
4.5/10
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GAMEPLAY - 5/10
5/10
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AUDIO - 5.5/10
5.5/10
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LONGEVITÀ - 5/10
5/10
IN SINTESI
Seed of Life è purtroppo un gioco anonimo e senza particolari quid, che racconta una storia che sa di già visto ed è dotato di un comparto tecnico da rivedere. Certo, abbiamo visto di molto peggio, e l’opera di MadLight in realtà qualche motivo di essere ce l’ha, ma consigliare Seed of Life è complesso, anche per i più appassionati di action-platformer.