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Bright Memory Infinite – Recensione

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Zeng Xiancheng (FYQD) ci riprova, confezionando un sequel/reboot del suo vendutissimo Bright Memory

Ricordo ancora quando Bright Memory (qui l’evento che gli dedicammo) si mostrò per la prima volta durante lo showcase di Microsoft, quello dove vennero annunciati i giochi di lancio per le rispettive Xbox Series S ed X; rimasi di sasso, stupito. Non tanto perché vidi chissà quale gioco trascendentale, quanto piuttosto per la qualità visiva di questo sparatutto in prima persona che era in grado di mostrare davvero i muscoli e tirare fuori, con cattiveria, un carattere ben definito. Apprendere poi che il gioco era sviluppato da un un singolo individuo non fece altro che farmi smascellare ancor di più (manco fossi un impizzato cocainomane in attesa della sua spasmodica dose). Questo clima tempestoso che si respirava, unito ad una marcata presenza del nero come colore primario, mi riportava alla mente le atmosfere grige e cupe di un FPS dell’epoca a 128 bit che amai alla follia: quel Black dell’ormai defunta Criterion Games.

Con le dovute differenze del caso – com’è logico che sia – profumava pure tanto di un’altra saga che adoro e che risponde al nome di Shadow Warriors. Tra riferimenti alla mitologia cinese, lame affilate e poteri cinetici insomma, Bright Memory mi sembrava un titolo dalle enormi potenzialità ed in grado di ricavarsi una propria fan-base all’interno del panorama videoludico odierno.

Sembrava, appunto.

Bright Memory Infinite

Parlo al passato perché dopo aver giocato Bright Memory Infinite (seguito/reboot del capostipite mostratoci in diretta Twitch dal buon Manuel), quell’entusiasmo iniziale e quell’interesse provato nei confronti dell’opera originale, è andato un po scemando. Diciamo pure che le premesse ludiche e narrative lasciavano tanto spazio all’immaginazione (e di certo c’è che sono valide), ma che per via di una longevità davvero risicata non riesce a concretizzarsi come dovrebbe.

La protagonista, Sheila, appartenente ad un istituto di ricerca scientifica (SRO), viene svegliata nel cuore della notte dalla chiamata di un suo superiore per prendere parte ad una missione che potrebbe sovvertire le sorti dell’umanità. Un enorme buco nero apparso in cielo, infatti, sta lentamente risucchiando tutto ciò che gli capita a tiro; starà quindi a lei scoprire la verità che si cela dietro la nascita di questo fenomeno soprannaturale e a farsi strada tra le fila di un’organizzazione militare denominata SAI, anch’essa sulle tracce di questo fenomeno. Dotata della propria attrezzatura EXO in grado di donarle potere cinetico e mettere in funzione le proprie armi da fuoco, dovrà affrontare innumerevoli nemici presenti e “passati?”, che a più riprese le renderanno la vita difficile.

bright memory

Fatte queste premesse – come avrete facilmente intuito – il gameplay di questo first person shooter qual è Bright Memory Infinite, risulterà piuttosto frenetico, tecnico e caotico. Con sezioni platform e stealth appositamente dedicate, infatti, riesce a coinvolgere sin da subito, restituendo un grande senso di dinamicità all’azione su schermo, dato in buona parte anche dall’ottimo gunplay delle armi e dal feedback dei proiettili sui nemici; bisogna ammetterlo.

Raccogliendo appositi manufatti si potranno inoltre potenziare sia le armi in dotazione sia la telecinesi, attraverso un albero delle abilità presente nel menu di pausa; potere, quest’ultimo, che più e più volte potrebbe tornarvi utile nel corso dell’azione, vista la capacità che ha di attrarre a sé i nemici o farli esplodere scaraventandoli lontano.

Le basi dunque ci sono, e come detto in apertura di articolo sono pure piuttosto solide. Dove risiede quindi il problema principale del gioco se non nella longevità e in qualche piccola magagna di natura tecnica? E se per Stray (QUI la nostra recensione), ad esempio, la longevità non rappresenta un vero e proprio punto negativo poiché l’esperienza è ben diluita, con Bright Memory Infinite la musica cambia, dato che la brevità della campagna non permette al gioco di crescere e lievitare a puntino, come una bella torta alle mele (quelle preparate da mia suocera sono il top).

Bright Memory Infinite

Due ore sono davvero troppo poche per completare un gioco di questa natura e siccome ci si diverte senza scartavetrarsi mai la fava, l’esperienza non è che vola via, evapora proprio; come ghiaccio al sole. A questo grande problema ci va poi aggiunta un’intelligenza artificiale piuttosto deficitaria (anche a difficoltà più elevate), capace di impantanarsi su stessa e non restare in linea con le aspettative prefissatesi, specie durante delle boss fight che sulle prime appaiono ispiratissime, salvo poi accorgersi di poterle affrontare in totale disinvoltura.

Essendo il lavoro di un solo cristiano, giocandolo ho sempre tenuto comunque ben in considerazione quest’aspetto; però mi chiedo se per quanto concerne almeno l’I.A. non si potesse fare qualcosa in più, magari sacrificando un po l’aspetto tecnico che tra ray tracing, fps sbloccati e modalità frame rate regala tante soddisfazioni alle proprie “pupille” gustative, tocca ammetterlo (ho ricevuto il codice review per PlayStation 5).

Così come regala bellezza visiva il comparto artistico, forse un po’ monotematico ma a sprazzi veramente ispirato e meritevole di lode (ci sono due o tre punti in particolare veramente belli). Per il sonoro invece appare tutto nella norma, senza infamia né lode, con buoni effetti sonori per quanto concerne le armi e con un doppiaggio cinese/giapponese/inglese che comunque appare ben confezionato.

Diciamo che il tema principale è l’unica cosa degna di nota (musicale), che può effettivamente restare impresso nella testa dei videogiocatori poiché più ispirato degli altri, mentre per tutto il resto sembra sia stato fatto un semplice lavoro di routine.

Probabilmente, se siete arrivati a leggere fin qui, saprete ormai con assoluta certezza come questa recensione duri pressappoco quanto il gioco stesso…

Scherzi a parte, comunque, questa seconda incarnazione di Bright Memory ci è sembrata un gradino più su rispetto alla precedente, ma ancora lontana dall’essere un’esperienza da giocare a prescindere.

Diciamo che se siete in cerca di qualcosa di rapido e indolore, da giocarsi in un afoso pomeriggio estivo, potrebbe effettivamente fare al caso vostro, considerandone comunque il costo piuttosto elevato di 19,99€ per tutte le piattaforme.

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CONCLUSIONI
Overall
6/10
6/10
  • GRAFICA - 8/10
    8/10
  • GAMEPLAY - 7/10
    7/10
  • AUDIO - 6/10
    6/10
  • LONGEVITÀ - 2/10
    2/10

IN SINTESI

Bright Memory Infinite in fin dei conti si è rivelata un’esperienza piacevole, veloce nella sua esecuzione, ma piacevole. Sicuramente un gradino in su rispetto al predecessore; sa regalare attimi di pura adrenalina grazie al suo gunplay tecnico, ma cade, esattamente come il precedente, sui problemi evidenziati in sede di recensione e vale a dire: scarsa longevità e intelligenza artificiale deficitaria. Essendo sempre il lavoro di una persona soltanto, ci tengo comunque a premiare il risultato raggiunto con la sufficienza perché, nonostante tutto, mi sono divertito. Inutile negarlo. Di vero c’è che il prezzo d’acquisto è piuttosto eccessivo per quella che vuol essere l’offerta, ma se ritenete necessario giocarvi qualcosa di rapido ed indolore in una giornata estiva beh… sappiate che Bright Memory Infinite potrebbe fare davvero al caso vostro.

Provare per credere.


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Gennaro Schiavelli

“Non vuoi niente. Non credi in niente. Il futuro è il tempo che ti rimane prima di finire un videogioco. Non credi nella vita dopo la morte e hai poca fiducia nella vita in generale. L’unica cosa che sai per certo è che non vuoi le stesse cose dei tuoi genitori.”