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Klonoa Phantasy Reverie Series: un ritorno di fiamma – Recensione

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Se dovessimo parlare dei grandi titoli che hanno caratterizzato la seconda era d’oro del videogioco degli anni’90, non possiamo di certo ignorare Klonoa. Un platform giapponese che in terra natia ebbe un successo stratosferico, così anche nel restante resto del mondo. Klonoa è caratterizzato da personaggi carismatici e da uno stile unico, nati dalla penna di Yoshihiko Arai che prende liberamente spunto da character design di animali antropomorfi già ben piazzati sul mercato videoludico del tempo.

A distanza di ben 25 anni Klonoa torna tirato a lucido con una remastered che finalmente rende giustizia a una delle icone meno giocate dalle nuove generazioni, ma mai dimenticate dai veterani che ai tempi passavano intere giornate in compagnia dei simpatici coniglietti davanti alla propria PlayStation.

Bandai Namco ha quindi deciso di accontentare tutti con una nuova versione del titolo che ci ha ancora una volta stregato, sia nel bene che nel male. Andiamo quindi a vedere com’è stato il nostro ritorno nel fantastico mondo di Klonoa.

Ecco fatto, come nuovo!

Klonoa

Klonoa Phantasy Reverie Series, così si chiama questa nuova collezione, ci ripropone con una grafica completamente nuova i primi due titoli della serie: Klonoa: Door to Phantomville (PlayStation – 1997) e Klonoa 2: Lunatea’s Veil (PlayStation 2 – 2001).

I due titoli non hanno subito una banale remastered, tuttavia il gioco però non si può nemmeno definire un remake. L’etichetta che personalmente ci sembra più idonea da affibbiare alla produzione è ‘reskin‘. La veste grafica è stata infatti completamente “rivestita” con nuove texture e filtri grafici ma mantiene ancora una volta quelle che sono le dimensioni e la fisica dei giochi originali.

Non abbiamo quindi a livello di gameplay un vero e proprio distacco dal passato, anzi, il feeling che viene riproposte è il medesimo ma con una grafica nuova che non smette di strizzare l’occhio a quel fascino retro che tanto ci piace.

Inutile dire che questa mossa porta con sé pregi e difetti di una coppia di giochi che, ad oggi, un po’ stridono con le esigenze dei videogiocatori moderni. Nulla di grave, anche perché il target di questa rivisitazione non è di certo il fan dell’ultima ora, ma non dobbiamo ignorare come si è evoluto il modo di videogiocare e di comprendere il videogioco in 25 anni dal primo esordio di Klonoa.

Klonoa

Su PlayStation 5 (console su cui abbiamo giocato il titolo) il titolo gira in 4K a 60fps senza il minimo sforzo, quindi possiamo dire che l’ottimizzazione dell’IP di Bandai Namco è davvero soddisfacente. Sappiamo inoltre che può raggiungere le medesime prestazioni anche nella sua versione PC (via Steam) e Xbox Series X.

Non si può purtroppo dire la stessa cosa riguardo l’ammiraglia di casa Nintendo dove il 4K non viene contemplato, ma i 60fps si comportano in maniera egregia. Di certo non si può pretendere il massimo dalle prestazioni di una console ibrida come Nintendo Switch, ma dobbiamo ammettere che giocare Klonoa in versione portatile è un invito non poco allettante.

Insomma al netto di alcune rughe portate dietro attraverso i 25 anni, Klonoa sembra davvero svecchiato e riesce a offrire il meglio di sé in questa nuova versione. I colori sono splendidi, le iconiche ambientazioni sono accattivanti, non c’è davvero nessuna scusa per non tuffarsi in questo mondo così magico.

Il restyling grafico non si ferma solamente alle sessioni di gameplay, anche i menu, le cinematiche di intermezzo e naturalmente la UI sono ora in alta definizione. Non è qualcosa da sottovalutare, dato che l’esperienza di molte manovre simili spesso non hanno dato riscontro di tali accortezze.

Nuova carne al fuoco

Klonoa

I titoli sono rimasti gli stessi di un tempo, ma questa collezione aggiorna alcune modalità di gioco che prima non erano state prese in considerazione. In primo luogo la scelta della difficoltà, infatti il giocatore potrà scegliere se giocare ambedue le avventure in versione Facile e Normale. Nella modalità Facile vi troverete nel mondo di gioco con vite infinite e danni sensibilmente ridotti rispetto alla versione Normale che offre la difficoltà classica dei titoli originali. Ultimando l’avventura sarà poi sbloccata la versione Difficile, essa è ancora più complessa (con i malus che sostituiscono i bonus) ed è fatta per chi oramai conosce i due giochi a menadito.

Si fa largo anche la modalità cooperativa, infatti i giocatori potranno giocare insieme la propria avventura, questa modalità è davvero molto simile a quella che abbiamo potuto sperimentare con Super Mario Odyssey. Quindi ci troviamo davanti a un giocatore che giocherà l’avventura, mentre l’altro gli farà da supporto costante.

Tirando il vento al proprio mulino

Klonoa Phantasy Reverie Series è un’ottima riproposizione di uno dei classici che ha davvero fatto la storia del videogioco. Ci auguriamo che questa non sia solamente una sorta di prova nel riproporre Klonoa nel 2022; giocando a questa fantastica collezione abbiamo infatti scoperto che c’è un estremo bisogno di prodotti con questo genere di spensieratezza e semplicità nelle nostre giornate da vecchi videogiocatori, e che Klonoa ha ancora davvero tanto da offrire, nonostante il tempo passato dal suo debutto.

Saremo ben felici quindi di accogliere nelle nostre console o PC un eventuale nuovo gioco legato al brand.

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CONCLUSIONI
Overall
7/10
7/10
  • GRAFICA - 7/10
    7/10
  • GAMEPLAY - 8/10
    8/10
  • AUDIO - 6/10
    6/10
  • LONGEVITÀ - 7.5/10
    7.5/10

IN SINTESI

Concludendo, questa nuova reincarnazione è la migliore occasione per [ri]prendere in mano un grande classico, al netto di alcune rifiniture grafiche e non che potrebbero essere migliorate. Tuttavia Klonoa si conferma essere un grande titolo, oggi come all’ora, e speriamo riesca a far breccia anche nei vostri cuori.


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Lorenzo Longoni

È un collezionista letteralmente ossessionato dai videogames. Il suo obiettivo è diventare un po' l’Alberto Angela e un po’ la Chiara Ferragni del mondo videoludico. Sogna in futuro di combinare il lavoro di giornalista e divulgatore a quello di sviluppatore.