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Horizon Forbidden West: il ritorno di Aloy – Recensione

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A distanza di cinque anni dall’ultima avventura di Aloy, Guerrilla Games è tornata con un sequel che pare segnare l’inizio di una vera e propria saga pensata sulla nuova infrastruttura di casa Sony. Se in Zero Dawn eravamo riusciti a salvare il mondo dal dominio delle macchine, in Horizon Forbidden West dovremo nuovamente operarci nel cercare di salvare l’umanità dall’estinzione, cercando al contempo di scoprirne anche l’origine.

È lecito sottolineare che se qualora non aveste giocato il primo capitolo, riuscire a mettere a posto i pezzi del puzzle potrebbe risultare più difficile di quanto si pensi, sebbene non vi nascondiamo che all’inizio del gioco ci sia un riepilogo sugli eventi accaduti nella prima parte.

Tutto riprenderà da dove eravate rimasti: il mondo dinanzi a noi è in pericolo, e ancora una volta toccherà a noi salvarlo. L’avventura nell’Ovest Proibito ha inizio, ora.

Horizon Forbidden West

“L’estinzione è ormai vicina”

L’avventura della nostra eroina Aloy, che in questo viaggio ritroviamo cresciuta e molto più matura, inizierà dal momento in cui verremo chiamati ad addentrarci nell’Ovest Proibito, nonché nelle lande che ad oggi non sarebbero altro che quelle degli Stati Uniti prorogate fino alle lande di San Francisco. In questa nuova realtà, Aloy si dovrà misurare con delle tribù del tutto nuove, quanto anche differenti rispetto a quelle dei Nora, sia nelle tradizione che nei costumi.

Durante il cammino difficilmente potrete confondervi dal riconoscere un Utah con un Tenakt; ed e qui che, proprio grazie a questa splendida caratterizzazione sulle tribù, Horizon Forbidden West ci farà conoscere un Aloy diversa, quanto per l’appunto matura, e molto più umana di fronte agli eventi a cui assisterà. La sua crescita durante il viaggio le farà capire quanto questo compito affidatogli si rivelerà decisamente più grande per una singola persona e che senza l’aiuto di qualcuno rischierebbe di non farcela.

Horizon Forbidden West

In questo viaggio non saremo solo coloro che vivranno l’avventura insieme alla protagonista, bensì impersoneremo fisicamente lei, in quanto impareremo a capirla, ad emozionarci, a piangere e a vivere anche i traumi del suo passato.

Ogni missione ci sembrerà inedita, oltre che una piacevole scoperta; la nostra eroina ci farà imparare a rispettare le tribù situate nei territori che esploreremo, ci mostrerà in prima persona le loro usanze, i loro costumi e i loro credi, tanto da farci affezionare.

Insomma, in Horizon Forbidden West tutto sarà diverso da Zero Dawn; se prima alcune delle cose ci apparivano superficiali qui avranno tutte una loro profondità.

Horizon Forbidden West

Aloy, chi sei?

Come per il primo capitolo, Guerrilla Games ha optato di concentrare il racconto non sul conflitto nemico contro Aloy, ma sui predecessori, cercando di andare nel profondo e nel dettaglio sugli eventi antecedenti alla giovane fanciulla.

I dettagli non mancano, perfino nei personaggi dai nomi noti del prequel, ma purtroppo, per quanto faccia leva su questo insieme di cose, la scrittura dell‘opera che argomenta questo conflitto appare frettolosa, mentre il climax della storia risulta essere trattato in modo molto superficiale oltre che semplice nella risoluzione.

I nemici con cui ci scontreremo non saranno memorabili e oltretutto appariranno poco convincenti, ma ciò che li renderà interessanti sarà proprio tutto ciò che gli ruoterà attorno, mettendo in luce nuovamente la nostra protagonista, facendoci vivere in diverse occasioni dei momenti epici.

Horizon Forbidden West

Ma quanto è grande questo open world?

In Zero Dawn abbiamo visto un mondo di gioco confinato e ricco di elementi che durante il nostro viaggio riuscivano ad  appagare la nostra esperienza, eppure, messo a confronto con questo seguito,  in Horizon Forbidden West c’è una maturità che ci fa ricordare l’intramontabile Breath of the Wild.

Grazie al Focus, uno dei tanti oggetti in nostro possesso, potremo finalmente vedere i punti dove sarà possibile arrampicarsi, evitandoci così di dover trovare un sentiero nascosto e di attraversarlo come nel primo capitolo.

Per quanto sia comodo il nuovo sistema di arrampicata, siccome prevede la possibilità di poterci aggrappare a moltissimi punti scalabili assicurando così una completa libertà nei movimenti, i controlli potevano essere gestiti molto meglio dato che il più delle volte potrà capitare che Aloy non risponda correttamente ai comandi.

In unione ad esso ci sono altri due oggetti che saranno molto utili in determinate situazioni: il rampino, capace di farci raggiungere elevate altezze, oltre allo spostamento di oggetti per effettuare un passaggio, e l’Alascudo, capace di fornire un supporto sugli spostamenti in caduta, facilitando così un atterraggio dolce.

Horizon Forbidden West

Altra particolarità introdotta in Horizon Forbbind West è quella di poter nuotare, grazie alla maschera subacquea che otterremo durante l’avventura. Questo ci permetterà di esplorare i fondali marini nel quale troveremo delle risorse e dei segreti come sulla terraferma. Attenzione nell’immergervi in acque provviste di nemici, poiché l’unico approccio che avremo sarà lo stealth, considerando che saremo indifesi è molto vulnerabili.

Per quanto bella sia l’esplorazione subacquea, purtroppo risulta limitata e circoscritta; la maggior parte degli oggetti vengono ottenuti via terra. Se durante il viaggio capiterà inoltre di imbattersi in una strada sbarrata, Aloy se lo annoterà sulla mappa per fare in modo di tornarci una volta che sarà equipaggiata a dovere.

Per poterci spostare molto più rapidamente da una regione all’altra potremo muoverci in sella alle macchine; questa opzione la consigliamo in quanto durante gli spostamenti potremo ammirare lo splendido mondo dinanzi a noi, ma anche imbatterci in quest secondarie e in innumerevoli attività di ogni genere, come aiutare gli abitanti del posto, macchine di vario tipo impazzite, minigiochi e tanto altro. Il tutto alternato dal ciclo giorno/notte.

Un combat system del tutto nuovo

Combattere le macchine non sarà una passeggiata per Aloy. Molte delle razze presenti nel gioco, essendo diverse tra loro e con delle componentistica specifiche, per poterle abbattere richiederanno un equipaggiamento particolare per fare in modo di infliggere ulteriori danni.

Rispetto ad Horizon Zero Dawn, Guerrilla ha rivisto e ampliato proprio il sistema di combattimento, rendendolo molto più articolato. Grazie all’utilizzo del Focus, ad esempio, Aloy potrà scansionare ogni singola parte della macchina permettendoci di avere una rapida visione su quale parte colpire. Questa meccanica tornerà molto utile, sopratutto con macchine di alto livello.

Colpendo anche solo una parte elementale della macchina, ci darà modo di innescare una reazione a catena che permetterà di abbattere il nemico molto più facilmente. Se useremo una freccia di elemento fuoco su in serbatoio di vampa infiammabile potrà garantirci un’esplosione a effetto bomba; se invece utilizzeremo delle frecce al plasma o quelle collose potremo rallentarle lo status della macchina e infliggere un ulteriore danno con le frecce acide per andare a corrodere l’armatura.

Le combinazioni di attacco sono molto diversificate, toccherà a noi scoprire quale sarà la migliore strategia per poterle abbattere. Attenzione, però, perché se il nemico contrattaccando lancerà dell’acido sarà in grado di causare un danno non da poco, come un proiettile al plasma.

Insomma, combattere in Horizon Forbidden West non sarà una passeggiata, sarà molto coinvolgente e ci chiederà parecchia attenzione. Sotto questo aspetto Guerrilla ha svolto un lavoro incredibile, oltre ad implementare un sistema di crafting delle armi. Attraverso l’uso di banchi di lavoro, la nostra protagonista è dotata di ben sei rami abilita che per poterli completare richiederanno un massiccio quantitativo di ore di gioco. Più riusciremo a completarli e più alte saranno le possibilità di rendere Aloy una combattente perfetta. Anche combattere i nemici umani, la cui IA è stata molto migliorata rispetto a Zero Dawn, mostra qualche chicca in più: negli scontri – se in difficoltà – adesso cercheranno di nascondersi per poterci scoccare delle frecce in lontananza, utilizzeranno delle armi e degli scudi per difendersi rendendo i combattimenti molto più difficili.

Un comparto tecnico soddisfacente

Durante il viaggio, molto spesso ci capiterà di soffermarci per scrutare ciò che avremo dinanzi a noi. La direzione artistica è semplicemente da incanto. Su PlayStation 5 avremo un’immersività a tutto tondo; se deciderete ad esempio di giocarlo in modalità performance, il gioco risulterà molto più fluido e godibile, girando a 60fps, tralasciando così il 4K nativo, mentre in modalità qualità in diversi momenti farà fatica a tenere i 30fps insieme al 4k nativo.

A seconda della modalità che sceglierete, Horizon Forbidden West restituirà un colpo d’occhio straordinario, ricchezza di dettagli, come il terreno tirato su mentre cavalcheremo. Pure le animazioni sono stato molto più curate, nonostante abbia riscontrato dei piccoli bug durante i dialoghi tra i personaggi.

Riguardo invece al DualSense, sarà una sorpresa unica: i grilletti adattivi durante l’utilizzo dell’arco vanno a resistere o ammorbidirsi a seconda della tensione della corda per scoccare la freccia; al contrario invece del feedback aptico, meno imponente nel cercare di far sentire i passi sul terreno o nelle fasi subacquee.

Bellissima e di grande impatto la colonna sonora, di gran lunga più ispirata rispetto a quella del primo capitolo.

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CONCLUSIONI
Overall
9/10
9/10
  • GRAFICA - 9.5/10
    9.5/10
  • GAMEPLAY - 9/10
    9/10
  • AUDIO - 9/10
    9/10
  • LONGEVITÀ - 9/10
    9/10

IN SINTESI

Horizon Forbidden West si presenta – rispetto a Zero Dawn – molto più maestoso. Guerrilla riparte da qui, portando su console un seguito molto più curato, colmando tutte le lacune presenti nel precedente capitolo. La storia sarà in grado di immergervi facendovi vivere una bellissima esperienza, con un gameplay rivisitato è molto più articolato con innumerevoli attività da fare all’infuori della main quest.

Viaggiare con Aloy sarà sempre una grande scoperta, proprio come il mondo di gioco che si aprirà dinanzi a vostri occhi.

L’avventura incomincia ora… Benvenuti nell’Ovest Proibito.


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Francesco Damiani

Appassionato di videogiochi e di cinema fin dalla tenera età. Crescendo negli anni ha incominciato studiarli e a comprendere tutto ciò che si cela dietro il processo creativo.