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Call of Duty Modern Warfare 2 Remastered – Recensione

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Annunciato e rilasciato a sorpresa, Call of Duty Modern Warfare 2 Remastered ci ripropone la sola bellissima campagna in single-player che nel lontano 2009 monopolizzò il mercato e l’intera industria dei videogiochi. Era il seguito di quel Modern Warfare che da solo riuscì ad imporsi sul mercato, ed ebbe l’incarico di potenziare la già solida struttura ludica e di coinvolgere nuovamente l’utenza con azioni molto cinematografiche, uscite direttamente da Hollywood. Del resto, la serie di Call of Duty si è sempre presentata in tal modo e questa operazione di restauro altro non fa che abbellire il tutto, aggiungendo inaspettatamente anche qualche nuova animazione contestuale che aumenta il pathos nelle sequenze d’intermezzo.

Il lavoro compiuto, a nostro avviso, è superiore a quello della scorsa riedizione di Modern Warfare Remastered, sebbene, per ovvie ragioni, quello sul comparto tecnico stavolta fosse meno dispendioso.

Modern Warfare 2

“Stessa merda, altro giorno”

La campagna di Call of Duty Modern Warfare 2 Remastered segue lo stesso identico plot della sua uscita originale: si parte nell’ormai iconico campo di addestramento, all’interno del quale affinare le proprie abilità ed infine selezionare il livello di difficoltà più adeguato. Salta subito all’occhio il notevole lavoro compiuto sul comparto tecnico, soprattutto sui modelli delle armi, rinvigoriti davvero in grande stile, tant’è che addirittura è stata aggiunta un’animazione unica per ispezionare ogni bocca da fuoco, eseguibile premendo la croce direzionale verso il basso.

Muovere i primi passi all’interno della campagna regala sensazioni ancora oggi appaganti, nonostante i tanti anni che l’esperienza si porta sul groppone; a voler essere pignoli, però, forse si poteva fare qualcosina in più per quanto riguarda il gunplay, maturato moltissimo nell’ultimo Modern Warfare. Se arrivate proprio da quelle parti noterete immediatamente la differenza. Ciò detto, le sensazioni che regala sono comunque ottime ed in generale l’esperienza si mantiene piacevole per tutte le 7/8 ore richieste per il completamento.

Accennavamo poco fa che la storia non è mutata di una virgola e riprende proprio dal momento esatto in cui si era interrotta quella dello scorso episodio, dopo il brutale confronto con Imran Zakhaev. A tal proposito colpisce ancora oggi la messinscena di alcune sequenze, su tutte l’incredibile massacro in aeroporto durante la missione Niente Russo. Una scena che, soprattutto considerando il delicato momento storico che stiamo attraversando, mette i brividi e riesce quasi freezare l’utente. Non nascondiamo di aver fatto non poca fatica a premere il grilletto, siamo rimasti impassibili per alcuni istanti ad osservare gli orrori di questo conflitto moderno. Qualora non aveste uno stomaco adeguato, potreste considerare l’idea di saltare l’intera sequenza, escamotage utilizzato anche nell’orinale versione e nel seguito, Modern Warfare 3.

Modern Warfare 2

Modern Warfare 2: un punto di vista doppio

Come da tradizione, la campagna di Call of Duty Modern Warfare 2 sfrutta più di una prospettiva narrativa in modo da aumentare il coinvolgimento e avere modo di spaziare fra più campi di battaglia e contesti differenti. Controlleremo infatti ben due soldati appartenenti a plotoni diversi, i quali rispondono al nome di Task Force 141 e Marines. Ci sarebbe in realtà anche una piccola sequenza nei panni di un altro soldato, ma ha veramente poco senso svelarvela (molti di voi avranno sicuramente capito il riferimento).

Narrativa a parte, Beenox – software house che ha curato in prima persona questa operazione – si è sforzata di migliorare adeguatamente tutte le missioni di gioco, lavorando soprattutto sull’effettistica, davvero importante in un prodotto come Call of Duty. Tra una sparatoria e l’altra è però possibile apprezzare anche il lavoro svolto sui modelli poligonali, specie sui personaggi: il capitano Price, John McTavish, Ghost ed altri, essendo i personaggi principali hanno per ovvie ragioni ricevuto una lucidata più avvertibile, ma non andrebbe comunque sminuito quanto fatto sugli altri.

In 4K e HDR, poi, il tutto riesce a farsi apprezzare ancora di più, ribadendo quanto Activision sia legata a questa trilogia. Il rifacimento tecnico va infatti ben oltre quello che solitamente vediamo in operazioni di questo tipo, ossia ritocchi al frame rate e alla risoluzione.

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VOTO 8.2

CONCLUSIONI

Call of Duty Modern Warfare 2 torna sui nostri schermi grazie al lavoro di Beenox, team di sviluppo che aveva già dimostrato di saperci fare con il remake di Crash Team Racing Nitro-Fueled, ancora oggi supportato alla grande. A soli 25 euro, quindi, vi porterete a casa l’immortale campagna in single-player di questo storico videogioco che al tempo spostò in alto l’asticella della cinematografia inserita all’interno di un FPS. In quell’anno Naughty Dog faceva lo stesso con il secondo episodio di Uncharted, spalleggiando con le già ottime situazioni hollywoodiane proposte da Activision.

È vero, in questa remastered c’è un grande assente: il multiplayer. Una perdita non proprio importante poiché, ragionandoci, nemmeno sei mesi fa il nuovo Modern Warfare ha raggiunto gli scaffali e recentemente una versione completamente dedita al battle-royale è stata distribuita gratuitamente e standalone. Capite bene che la sua aggiunta avrebbe praticamente recitato la parte del terzo incomodo, distribuendo inspiegabilmente tutta la community. La sola campagna è quindi sufficiente, con annessi i soliti extra da raccogliere e la modalità museo accessibile a fine gioco, una sorta di teatro all’interno del quale apprezzare tutti i modelli riproposti come se fossero set cinematografici.

Se nel corso della vostra carriera da videogiocatori non lo avete mai incrociato, questa riedizione è per voi un acquisto obbligato; tutti coloro che invece lo hanno già spolpato al tempo, magari approfittando della prima scontistica che sicuramente non tarderà ad arrivare, potrebbero trovare piacevole ritornare in quello che rimane ancora oggi uno dei migliori episodi dell’intero franchise.


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Antonio Rodo

Appassionato di videogiochi sin dalla tenera età. Ha sempre avuto un occhio di riguardo verso i titoli fortemente story driven e tra i suoi giochi preferiti ci sono assolutamente la saga di Metal Gear Solid e The Last of Us.