Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente: Sinnoh sotto una nuova luce – Recensione
A 15 anni dall’uscita degli originali per Nintendo DS, anche Diamante e Perla ricevono una riedizione
Dopo anni di attesa per l’uscita di questi agognati remake, Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente sono finalmente disponibili per Nintendo Switch.
Già dal loro annuncio durante il Pokémon Direct del 26 febbraio 2021, questa coppia di titoli ha generato molto scalpore, principalmente per due motivi: il primo è l’impatto estetico, il quale devia totalmente dalla canonica modernizzazione delle scorse generazioni al comparto tecnico di quella corrente (ad esempio HeartGold e SoulSilver, remake di Oro e Argento che presentano la grafica dell’allora attuale quarta generazione); il secondo è invece il team di sviluppo dietro Diamante Lucente e Perla Splendente. Non si tratta infatti di Game Freak, bensì di ILCA (team che ha contribuito allo sviluppo di titoli quali Dragon Quest XI e Nier Automata) con la supervisione da parte di Junichi Masuda, volto iconico per la serie dei mostriciattoli tascabili, nonché director degli originali Diamante e Perla.
Tra Tempo e Spazio
Con Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente si torna a dei titoli Pokémon “classici” con visuale dall’alto e con un mondo di gioco più stilizzato e meno realistico rispetto alle ultime incarnazioni della serie. Questo sguardo al passato (più volte rimarcato durante la campagna marketing, con forte attenzione su una grande fedeltà per i titoli da cui traggono origine) contribuisce a riscoprire il fascino della Sinnoh originale che sin dal 2006 è stata apprezzata per il suo level design a dir poco sbalorditivo.
La regione presenta infatti un’ottima interconnessione tra le aree, tantissimi percorsi nascosti – tra strade verso oggetti più rari o per dungeon segreti con NPC che ci faranno da compagni –, o ancora per il raggiungimento di un pokémon Leggendario celato, tenendo alto l’interesse per esplorazione e backtracking.
La quarta generazione è ricordata anche per il grande numero di MN (Macchine Nascoste, mosse con effetti anche nel mondo di gioco) presenti e che, pur aumentando l’immersione e garantendo un level design più complesso ed appagante nell’esplorazione, portavano con sé la problematica di avere uno slot in meno nella propria squadra in favore di un pokémon adibito solo all’apprendimento di queste tecniche che, tra l’altro, non sempre sono utili in battaglia. Nelle riedizioni per Nintendo Switch, le MN sono state inserite all’interno di una nuova applicazione per il Pokékron (un orologio digitale con varie applicazioni già presente nei vecchi titoli), garantendo così una maggiore libertà di movimento all’interno dell’overworld, andando però a ledere in parte quella sensazione di appagamento derivante dalla volontà di portarsi dietro un pokémon con apprese delle MN solo per scoprire un determinato segreto.
Una Nuova Luce
Ad accompagnare l’ottimo level design della regione di Sinnoh vi sono due componenti: il riarrangiamento della colonna sonora e il restyle grafico apportato da ILCA. Partendo dalla prima, già nel 2006 la soundtrack di quarta generazione – con il suo mood a tratti malinconico – era incredibile, ed ora, con nuovi strumenti e tecnologie migliori, ci accompagna ancor di più nell’immersione nel mondo di gioco. Il restyle grafico, invece, a discapito di quello che si pensava dopo l’annuncio dei titoli, è davvero d’impatto; tra nuovi effetti di luce, riflessi, foschia e ombreggiature – che risaltano ancor di più in portatile piuttosto che in fisso (coprendo qualche problema di aliasing) –, dona una piacevole freschezza ai titoli. Una menzione d’onore va inoltre agli effetti d’increspatura dell’acqua, differenziati addirittura dalla tipologia tra laghi, mari e altri specchi acquatici e ad ulteriori dettagli come la neve che al nostro passarci segnerà le nostre impronte per poi – delicatamente – coprirsi di nuovo.
Qualcosa tuttavia non convince: i personaggi che popolano l’overworld presentano uno stile chibi, cercando di ricalcare quello già visto su Nintendo DS e che, purtroppo, mal si sposa con degli ambienti che, seppur stilizzati, mostrano ogni tanto degli sprazzi di realismo, causando così un particolare mix che fa percepire un po’ di confusione riguardo la direzione artistica che il team di sviluppo voleva seguire. Con determinati soggetti lo stile stona, facendo perdere un po’ di fascino ed anche il timore che si dovrebbe provare nei loro confronti.
I Grandi Sotterranei
La più grande novità di Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente sono di certo i Grandi Sotterranei: gigantesca area in cui sarà possibile scavare per trovare tesori, pietre evolutive, fossili e altri oggetti, creare la propria base segreta e per ultimo – ma non perché meno importante – sarà possibile catturare pokémon visibili ad occhio nudo, ubicati in micro zone interne, abbracciando quindi l’innovazione dei titoli più recenti; potremo andare direttamente verso lo specifico mostriciattolo che siamo intenzionati ad avere.
I Grandi Sotterranei sono davvero divertenti; il tempo trascorso là dentro scorre velocemente e la semplicità che caratterizza queste aree contribuisce ad aumentare la voglia di esplorarle. Grazie ad una mappa intuitiva ci orienteremo infatti tra uno svincolo e l’altro con facilità e raggiungeremo le varie zone in cui poter catturare nuovi pokémon, non mancando di raccogliere Sfavilliti durante il tragitto. Si tratta di pietre lasciate da dei Diglett o Dugtrio che andranno a riempire una barra a sinistra dello schermo e che, raggiunto il massimale di quaranta (40), aumenterà per qualche minuto il drop rate dei tesori.
Nel mentre ci avventuriamo alla ricerca di nuovi membri per il nostro team potremo fermarci ad allestire la nostra base segreta con delle statue raffiguranti vari pokémon. Queste sono reperibili scavando ed ognuna possiede un effetto unico che, cumulabile anche con altre, aumenterà le nostre chance di trovare un determinato tipo di creature nei sotterranei.
Tornando alle zone di cattura, saranno sbloccabili mano a mano che l’avventura principale avanza, ed in base a dove useremo il nostro Esplorokit (strumento base necessario per andare nella Sinnoh sotterranea) potremo trovarne di diverse tipologie quali: ghiacciate, desertiche, vulcaniche, paludose e tante altre.
Quest’area sotterranea contribuisce a limare un problema presente negli originali Diamante e Perla, ovvero il pokédex, che non presentava omogeneità nella distribuzione dei tipi; esemplare è la penuria di pokémon di tipo fuoco dei quali vi erano solo due rappresentanti ottenibili prima della fine del gioco: la linea evolutiva dello starter Chimchar e quella di Ponyta.
La problematica ora è risolta, tuttavia questa risoluzione porta con sé un problema: l’overleveling, ovvero l’aumentare di livello superando quello di sfida attuale dell’avventura. Sì, perché i pokémon dei sotterranei presentano un livello pari o di poco inferiore a quello del Capopalestra successivo. Che si catturi una creatura specifica o che se ne sconfigga qualcuna per aumentare il livello della propria squadra si rischia di “overlivellare”, rendendo la sfida decisamente più semplice. Questo pericolo, inoltre, è ancora più accentuato non solo dal Condividi Esperienza che distribuirà punti a tutto il nostro team e non sarà disattivabile, ma anche dalla meccanica del legame (affection, per i più avvezzi) che ora, oltre a permettere ai nostri compagni di squadra di guarire da uno status “per non farti preoccupare”, o resistere ad un colpo mortale per lo stesso motivo, darà loro anche un quantitativo di punti esperienza maggiorato che inficerà molto nella difficoltà della campagna, portando quindi ad avvertirla sempre più semplice durante l’avanzamento… questo fino alla Lega Pokémon e alle battaglie secondarie del post-game, dove gli allenatori con team molto ben costruiti, nonché con livelli impennati, ci permetteranno di vivere le battaglie più intense di questi remake, alcune risultano persino tra le più complesse dell’intera serie.
Post-Game
Al termine della campagna principale che si sviluppa in circa 30 ore e che non presenta nessuna aggiunta ai suoi eventi rispetto a quella già vissuta nel 2006, si apriranno a noi le porte del post-game. A differenza della main quest, è stato soggetto a dei cambiamenti e a delle aggiunte davvero interessanti.
Dapprima ci verrà sbloccato un trio di aree già conosciute su Nintendo DS e che rimangono intonse nel loro contenuto; potremo quindi affilare nuovamente le nostre abilità alla Torre Lotta e avventurarci alla ricerca di nuovi pokémon sui sentieri impervi del Monte Ostile.
Passando invece alle novità, partiamo subito con una reinterpretazione di quello che era il Parco Amici, ora diventato Parco Rosa Rugosa. In origine il Parco Amici serviva per comunicare tra Pokémon Diamante e Perla ed i titoli per Game Boy Advance sfruttando la capacità dual slot di Nintendo DS, permettendo così di trasferire i propri pokémon dai giochi di terza generazione. Tuttavia su Nintendo Switch, non essendoci questa possibilità, troviamo il Parco Rosa Rugosa nel quale vi sono delle piccole caverne con all’interno dei piedistalli ed un inserto per delle speciali lastre le quali ci permetteranno di catturare i pokémon leggendari dalla prima alla terza generazione!
Queste lastre tuttavia non saranno facilmente reperibili; si potranno acquistare all’ingresso del Parco, ma non in cambio di monete di gioco, bensì di Frammenti Insoliti, oggetti esclusivi dei Grandi Sotterranei e dal drop rate molto basso. Dovremo quindi munirci di pazienza per cercare tutti gli oggetti dei quali abbiamo bisogno per poi passare alla cattura di creature leggendarie come: Lugia, Rayquaza, Latios e Latias, Mewtwo e altri ancora!
Infine troviamo la piacevolissima introduzione dei rematch contro i Capipalestra, feature già proposta in Pokémon passati, tuttavia mai con la cura con la quale ILCA ce li presenta. Tutti i team di questi avversari saranno infatti non solo di un livello parecchio alto, ma pure ben congegnati nei moveset, nelle interazioni tra un pokémon e l’altro e nell’assegnazione di oggetti ad ogni singolo membro, ricalcando le orme dell’esperienza competitiva PvP e rappresentando una piacevole ed ardua sfida anche per l’appassionato più accanito.
I Capipalestra non saranno però gli unici ad ottenere un upgrade sulla scala della difficoltà, anche i Superquattro e la Campionessa lo riceveranno; i loro team diventeranno davvero ostici, bisognerà essere cauti e non lasciare nessuna mossa al caso!
ILCA ha voluto poi deliziarci anche con una boss fight totalmente nuova e davvero inaspettata, nonché segreta, che contribuisce a dare un po’ di risalto ad un determinato personaggio, il quale altrimenti cadrebbe nel dimenticatoio.
Ah già, vi consiglio inoltre di esplorare nuovamente Sinnoh una volta completata l’avventura, potreste incappare in qualche nuovo luogo prima non presente o inaccessibile… buon backtracking!
CONCLUSIONI
Overall
-
GRAFICA - 7.7/10
7.7/10
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GAMEPLAY - 7.7/10
7.7/10
-
AUDIO - 9/10
9/10
-
LONGEVITÀ - 8/10
8/10
IN SINTESI
Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente sono delle esperienze davvero particolari. Vivono in un limbo tra passato e presente, il quale fa percepire una sorta di freno costantemente premuto da parte di ILCA nello spingersi oltre nel rinnovare gli originali Diamante e Perla. Nonostante ciò e al netto di alcuni difetti, che li si abbia già giocati in passato o che ci si avventuri per la prima volta a Sinnoh, i remake di quarta generazione sono dei titoli in grado di divertire per ore ed ore, proponendo, inoltre, elementi che dovrebbero essere presenti – o almeno d’esempio – per le prossime iterazioni del franchise.
Tutto iniziò con un Game Boy Advance SP…nulla fu più come prima!
Ludo Ergo Sum.