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Project Wingman – Recensione: l’allievo sfida il maestro

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Quella dei combattimenti aerei è sempre stata una tipologia di gioco molto di nicchia e nel corso degli anni, nonostante i vari tentativi da parte delle varie software house, pochi sono stati gli esponenti che hanno avuto successo e sono riusciti a resistere allo scorrere del tempo; si possono infatti contare sulle dita di una mano: Ace Combat, HAWX e IL-2 Sturmovik. Questo fino al 2018, quando viene lanciata su Kickstarter una raccolta fondi da parte di Sector D2, un piccolo studio composto da tre persone con sede a Perth, in Australia, con l’intenzione di sviluppare una nuova IP dedicata a questo genere: Project Wingman, riuscendo a raggiungere il proprio obiettivo in sole sedici ore.

Arrivato su Steam lo scorso dicembre, il titolo prende a piene mani da ciò che è stato fatto negli anni da Project Aces e Bandai Namco, percorrendo la strada già battuta dalla serie Ace Combat negli ultimi venticinque anni, per restituire al giocatore un’esperienza molto divertente e di qualità.

9 Gennaio 432 DC

Ambientato su una Terra alternativa colpita da un cataclisma che ha decimato la popolazione mondiale, il gioco ci vestirà dei panni di Monarch, silenzioso pilota membro dei Sicario, compagnia militare privata ingaggiata dalla Repubblica di Cascadia dopo aver dichiarato indipendenza e iniziato una ribellione armata nei confronti della Federazione, organizzazione multinazionale che opera sulla cintura di fuoco del Pacifico e detiene con la forza il monopolio sulle fonti di Cordium e di energia geotermica.

Data la natura del progetto, sono totalmente assenti filmati di intermezzo e la trama, suddivisa in 21 missioni, si svilupperà interamente tramite briefing e comunicazioni radio. Durante tutta l’avventura non vedremo mai i volti di chi sta dialogando, nemmeno tramite immagini, e questo potrebbe causare una minore immersione da parte del giocatore. In ogni caso, malgrado non sia priva di difetti e impieghi un po’ ad ingranare, la storia riesce comunque nelle circa 15 ore necessarie per portarla a termine a riservare qualche colpo di scena, anche se presente solo nella seconda metà del gioco.

Il re senza corona

Prima di ogni missione ci troveremo dunque a scegliere il nostro velivolo e il suo equipaggiamento tra un parco aerei composto da 19 modelli diversi (e due sbloccabili una volta completata la campagna), quasi tutti ispirati ad aerei realmente esistenti, che andremo ad acquistare mano a mano che proseguiremo nelle operazioni. Piccola nota negativa la navigazione tra i menu che non supporta la croce direzionale, assegnando alla levetta sinistra lo spostamento del cursore.

Ma è solo una volta preso il volo che, nonostante una certa ripetitività delle missioni, il titolo inizierà a dare il meglio di sé, regalando un sacco di soddisfazioni. L’approccio intuitivo e immediato del gameplay totalmente arcade e l’alta spettacolarizzazione degli scontri, grazie al gran numero di obiettivi alleati e nemici presenti, alle numerose scie lasciate dagli aerei e dai missili, ai boom sonici generati dal passaggio vicino degli altri velivoli, ai dogfight incentivati da mitragliatrici troppo potenti e alle enormi esplosioni dopo ogni eliminazione, rendono i combattimenti coinvolgenti e appaganti, e di tanto in tanto, dopo un abbattimento, vi si stamperà in volto un ghigno di compiacenza. Ad enfatizzare il tutto, la fantastica colonna sonora realizzata da Jose Pavli, composta da ben 39 brani.

Project Wingman non ha nulla da invidiare a titoli più blasonati e il colpo d’occhio quando si è in volo è assicurato. Le mappe, che vanno dalle isole alle montagne innevate, passando per città, vigneti e deserti, nonostante qualche texture a bassa risoluzione qua e là, nel complesso sono davvero belle da vedere e sorvolare, soprattutto per le forti palette cromatiche scelte e per la volumetria delle nuvole che si mostra in tutta la sua ricchezza.

Conquest Mode

Infine, oltre alla campagna, è presente anche una modalità roguelike, chiamata Conquest Mode, in cui dovremo appunto conquistare i nodi strategici presenti sulla mappa affrontando missioni generate randomicamente. Il nostro obiettivo sarà accumulare un certo quantitativo di punti abbattendo nemici o eliminando semplicemente i target prioritari. Dopo ogni missione otterremo prestigio e denaro che potremo spendere rispettivamente per acquistare nuovi aerei e ingaggiare altri piloti che ci daranno man forte durante l’impresa. Ovviamente, inutile dire che in caso di sconfitta perderete i progressi raggiunti e dovrete ricominciare tutto da capo.

Inutile nasconderlo, tanti sono i riferimenti alla serie Ace Combat, ma questo non è da considerarsi un difetto, anzi… quando vengono settati degli standard qualitativi è giusto che gli altri li seguano. Project Wingman contribuisce a colmare quel vuoto nel mercato che c’è da tanti anni e i tre ragazzi di Sector D2, stando anche al successo riscosso su Steam, ci sono riusciti egregiamente.

Per la realizzazione di questa recensione ci è stata fornita una chiave Steam da Humble Games.

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VOTO: 8

CONCLUSIONI

Project Wingman è un’ottima alternativa alla più che blasonata e celebre serie di Ace Combat targata Bandai Namco. Un’opera realizzata da sole tre persone che è in grado, nonostante qualche lieve mancanza, di reggere il confronto con produzioni di tal calibro, nonché una gradita sorpresa per tutti gli appassionati del genere.


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Marco Riccio

Campano, classe '91, svezzato con SEGA e cresciuto con PlayStation. Adesso gioca principalmente su PC. Appassionato di puzzle e racing, predilige esperienze videoludiche uniche e particolari. Non sa bene come e perché sia finito qui, ma gli altri non sospettano ancora di nulla.