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Godstrike – Recensione

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Godstrike è il primo gioco creato dai ragazzi di OverPowered Team, ed è uno sparatutto incentrato su velocità e adrenalina. Sulla carta un interessante titolo indie, ed in questa recensione andremo ad analizzare se Godstrike riuscirà a ritagliarsi il suo spazio nell’imponente mercato dei giochi indipendenti.

Godstrike

Ambientato in un mondo fantastico afflitto dalla corruzione, vestirete i panni di Yissia, un’esploratrice che si è imbattuta in una maschera di nome Talaal che le permette di fronteggiare antiche divinità ed estinguere il male una volta per tutte. Yissia lo farà combattendo in scontri infernali contro una serie di boss, ognuno con la propria arena, schemi di attacchi e temi.
Diciamo subito che andrete incontro alla dipartita, più e più volte, ma ad ogni run apprenderete nuove preziose informazioni sui boss che state affrontando, imparando dai propri  errori e allo stesso tempo sbloccando nuove abilità per avvantaggiarsi nelle run successive.

L’aspetto più innovativo di Godstrike è che non avrete una barra della salute. Ogni battaglia viene fornita con un timer che dura dai quattro ai sei minuti. Mano a mano che subirete danni, i secondi vengono sottratti da questo timer. Ogni volta che si subisce un colpo vengono sottratti 15 secondi, anche se alcuni attacchi ne tolgono di più. Sceso a zero non morirete all’istante, bensì finirete in uno stato in cui subire anche un solo colpo, vi ucciderà. Questa è una scelta particolarmente ispirata ed azzeccata in quanto riesce a dare quell’ultimo stimolo ad attaccare anche di fronte alla quasi certa dipartita. Le battaglie sono ben ritmate e mai noiose.

Godstrike

Nel gioco sono presenti quattro modalità: arena, storia, sfida giornaliera e modalità challenge, la quale si basa su elementi roguelite. La modalità storia è l’attrazione principale in quanto vi farà combattere contro le altre maschere per cercare di trovare un modo per sfuggire a tutto ciò che sta succedendo. Dovrete affrontare 10 boss in totale, ognuno con la sua propria identità e caratteristica. Questi andranno battuti per tre volte di fila in altrettanti differenti livelli. Ognuno di essi ha pattern d’attacco unici che tendono ad alzare il livello di difficoltà. Questa caratteristica è decisamente apprezzabile, ma allo stesso tempo male impostata: non importa se si è al primo o al terzo stage del boss; una volta passati a miglior vita bisogna ricominciare lo scontro dall’inizio. Tale scelta rende decisamente tutto troppo punitivo e alza di moltissimo il livello di difficoltà, anche se si gioca in Easy Mode. Un save/checkpoint tra un livello e l’altro dei boss sarebbe stato decisamente più giusto e meno frustrante.

Superata la battaglia, sbloccherete nuove abilità, attive e passive. Per attivare le prime è necessario spendere tempo che vi verrà sottratto all’inizio dello scontro e varia dai quindici ai quaranta secondi. Queste includono la possibilità di teletrasportarsi a breve distanza, lanciare uno scudo protettivo per alcuni secondi o evocare una spada che ruota intorno alla navetta. Le abilità attive richiedono anche che il giocatore abbia raccolto abbastanza anime per usarle, quindi sarà necessario afferrarle durante la battaglia, evitando gli attacchi. Per quanto riguarda quelle passive, è possibile aumentare la velocità di movimento, ridurre i danni subiti o aggiungere altri trenta secondi al timer, giusto per citare alcuni esempi. A differenza di quelle attive, queste non costano nulla.

Godstrike

Nella modalità arena, invece, tutte le abilità sono già sbloccate e pronte per essere equipaggiate. Come suggerisce il nome, nella sfida quotidiana dovrete affrontare il boss del giorno e il risultato può essere condiviso nelle classifiche online. Da considerare se si è un tipo di videogiocatore competitivo. La modalita challenge vi mette invece di fronte a sfide più complesse, con malus attivati e perks limitati in puro stile roguelite.

I controlli sono facili da apprendere in modo che possiate concentrarvi sulla sopravvivenza mentre tentate di evitare tonnellate di proiettili che volano verso di voi. Vi muoverete con la levetta analogica sinistra o con la croce direzionale, sparando con la levetta analogica destra. Le abilità che verranno sbloccate saranno assegnate ai pulsanti L, ZL, R e ZR. Ciò mantiene le cose semplici in modo da non dover pensare a troppe combinazioni di pulsanti.

Il comparto grafico di Godstrike non è particolarmente brillante, con elementi visivamente semplici in modo che ci si possa concentrare sull’unica cosa che conta: sconfiggere i boss e sopravvivere attraverso ondate infinite di proiettili.

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VOTO: 6,5

CONCLUSIONI

Godstrike è un gioco divertente, ma decisamente adatto agli amanti del genere o per chi è in cerca di sfide adrenaliniche. Il sistema del tempo usato come barra vitale è decisamente una bella idea, ma il livello di difficoltà tendente all’alto e il dover ricominciare gli scontri coi boss dall’inizio ogni volta che si muore senza un checkpoint, risulta essere troppo punitivo e in alcuni casi molto frustrante. Vale comunque la pena dargli una chance, anche considerando il prezzo basso a cui è venduto ed alle ore che dovrete spendere per dover battere tutti i boss.


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Manuel Le Saux

Classe 1977, cittadino romano e giramondo. Videogiocatore da sempre.